di Nicola Bossi
Due scosse in meno di quattro ore. L'Umbria è tornata a tremare pericolosamente 12 anni dopo - anche allora era settembre - il grande sisma del 1997 che mise in ginocchio qualcosa come 70mila cittadini. Stavolta la faia che si è risvegliata non è quella appenninica, ma quella di Massa Martana, tra Todi e la provincia di Terni. Il sismografo ha segnato una magnitudo di 3.2: una socca lontana da quel 4.9 del 1997 e dal terribile sisma del 6 aprile di L'Aquila.
A Terni, Perugia, Todi, Marsciano e Massa Martana - dove la scossa è stata avvertita bene - in molti sono andati a dormire in auto oppure sono stati a lungo fuori dalle abitazioni. L'incubo di una nuova vibrazione del suolo, con intensità maggiore, è stato presente fino a questa mattina.
Al centralino dei Vigili del Fuoco di Terni e Perugia sono arrivare soltanto delle chiamate di tipo informativo sul sisma. Non ci sono state richieste di controlli ad abitazioni potenzialmente lesionate. Nè sono stati riscontrati danni ad immobili e persone. L'Umbria è inserita nella cartina della Protezione civile ad alto rischio sismico. Quindi l'allarme resta alto. Non si escludono altre scosse di assestamento nelle prossime ore.
fuoco.
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