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VALFABBRICA – A Valfabbrica, Comune che crede fortemente al connubio tra prodotto biologico e caratteristiche peculiari del proprio territorio quale arricchimento dell’offerta di turismo rurale, è stato presentato questa mattina, presso l’azienda bioagrituristica Ca’ Mazzetto di Coccorano, il progetto “Tipico Biologico, Eccellenza Umbra” che prevede azioni di promozione e valorizzazione delle produzioni biologiche di qualità, collegandole alla storia, alla cultura ed alle tradizioni dei territori di provenienza e definendo in tal modo una nuova tipologia di prodotto: il tipico-biologico. Il convegno, che ha visto la partecipazione di produttori biologici provenienti da tutta la regione, realizzato nell’ambito della Giornata nazionale del biologico promossa dalla Cia, è stato coordinato e condotto dal giornalista Riccardo Marioni «il sindaco di Valfabbrica, Ottavio Anastasi – in Francia per il gemellaggio con la città di Venelles-, collegandosi in video conferenza ha dichiarato che, con il progetto, il Comune si propone come soggetto attuatore degli interventi previsti, ritenendo di poter svolgere un ruolo da protagonista nella promozione integrata delle produzioni umbre di alta qualità e, in particolare, di quelle biologiche. Una candidatura supportata dalle caratteristiche di un territorio comunale in cui importanti reminescenze storiche ed artistiche si inseriscono in paesaggi tipici della tradizione rurale umbra; facilmente raggiungibile per la vicinanza ad infrastrutture viarie ed aeroportuali, prossima a città di grande interesse turistico e con tante aziende agricole ed agrituristiche che hanno già scelto di coltivare produzioni biologiche, che fanno da contorno al Sentiero francescano della Pace». Catia Mariani, direttore generale CIA dell’Umbria ha rilevato la necessità, per le aziende che producono biologico, di: “un piano di sostegno ai costi di produzione del settore, con investimenti in termine di salute e di bilancio sociale: risposta anche ai rischi di malattie legate all’obesità ed ai consumi errati che potrebbero essere controllati attraverso il consumo di prodotti biologici; la garanzia di un sostegno agli investimenti; azioni di promozione e sostegno diretto alle aziende; un’assistenza tecnica per permettere alle aziende di potersi muovere in un panorama normativo molto complesso ed azioni mirate alla commercializzazione”. Catia Mariani ha inoltre parlato del progetto culturale che prevede la creazione di un terzo cammino religioso, dopo quello di Santiago di Compostela e della via Francigena, che partendo da Roma arrivi a Lubecca, in cui la zona del comune di Valfabbrica potrà svolgere un ruolo fondamentale vista la sua ubicazione proprio all’interno del Sentiero francescano. “Il nostro ente - ha spiegato Rosita Cecchini dell’ICEA (Istituto per la certificazione etica e ambientale) Umbria - ha funzione di controllo sulle produzioni che vengono vendute come biologiche attraverso la visita in fabbrica, il controllo documentale ed il controllo dei prodotti. La modulistica è ministeriale ma gli uffici Icea, ed i suoi tecnici sono sempre disponibili per risolvere eventuali dubbi o difficoltà che le aziende dovessero incontrare nel loro percorso produttivo”. Nel suo intervento Pina Eramo, presidente nazionale ANABIO, che da ottobre avrà una sua sezione anche in Umbria, ha evidenziato la contraddizione esistente in questo momento nel settore del prodotto biologico “dove – ha dichiarato Pina Eramo – a fronte di un incremento della richiesta da parte dei consumatori, il 7,5% quest’anno, si ha una flessione delle aziende produttrici italiane a cui si sopperisce con un aumento dei prodotti d’importazione. La causa di va ricercata in un eccesso di burocrazia e ad una non ben calibrata politica di sostegno nei confronti di questo settore. Questo vuol dire che aziende in crisi nel settore produttivo tradizionale possono trovare una risorsa nel biologico.”. In conclusione dell’incontro l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Perugia, Roberto Bertini, nello specificare che la Provincia non ha competenze in materia, ha espresso la volontà di svolgere un ruolo guida nella promozione di questo tipo di produzioni, anche come strumento per far aumentare i giorni di permanenza del turista nel territorio. L’assessore ha evidenziato la necessità di un coordinamento tra gli enti che si occupano del settore con una semplificazione ed iniziative comuni per evitare sprechi di risorse. “A questo riguardo – ha fatto sapere l’assessore provinciale – è nostra intenzione partecipare al bando regionale per realizzare sei iniziative sul tema del biologico entro il 2010 in altrettanti centri storici dell’Umbria per la valorizzare del prodotto e del centro storico da ripetere ed ampliare, con la creazione di mercati di filiera breve da estendere ai vari comuni. La creazione di un tavolo per elevare la qualità delle iniziative del nostro territorio”. Condividi