"Se il Pil nazionale si attesterà a meno 5 per cento, allora in Umbria saranno a rischio qualcosa come 15mila lavoratori": è quanto emerso nel corso della conferenza stampa sulla presentazione dei dati del Rapporto Mercato del Lavoro in Umbria. Già adesso la crisi internazionale sta pesantemente gravando sulle famiglie umbre: gli esami congiunti relativi alla cassa integrazione in deroga nella regione sono 761 (+ 7 per la mobilità) e i lavoratori sono quasi 5mila 700 di cui il 45,3 per cento donne.
Per fronteggiare la crisi la Regione Umbria ha accantonato, per il biennio 2008-2009, 43,7 milioni di euro a valere sui fondi comunitari per far fronte ai percorsi di politica attiva destinati ai lavoratori beneficiari degli ammortizzatori in deroga e per erogare ‘l’equa’ indennità di partecipazione a tali percorsi che, stando all’accordo Stato Regioni, va ad affiancare il sostegno al reddito pagato dall’INPS con le risorse nazionali facendo sì che nel complesso il lavoratore possa percepire l’80% del proprio salario mensile.
Situazione difficile anche per i giovani in cerca di una occupazione: i dati del 2008 evidenziano che l poco meno della metà dei disoccupati ha superato i 35 anni. Oltre il 55per cento ha almeno un diploma, i laureati hanno un tasso di disoccupazione (5per cento) superiore alla media nazionale (4,6per cento) ma sono i meno scolarizzati ed in particolare le donne a far registrare il tasso di disoccupazione più elevato (10per cento per quelle in possesso di licenza media).
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