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I dati sulla crisi economica e la stessa inchiesta dei sindacati sui ritardi dell’attivazione della cassa integrazione ci consegnano la conferma della drammaticità della crisi economica e l’inadeguatezza degli strumenti con i quali il Governo è intervenuto in questi mesi. Che la cassa integrazione anche in deroga fosse uno strumento inadeguato sia per i tempi di attivazione che per la sua durata è stato ampiamente detto dal nostro partito. E che a questo è necessario rispondere con l’attivazione di strumenti che diano sicurezza di reddito a chi perde una occupazione o chi una occupazione non l’ha mai trovata. La risposta quindi non può essere che una: l’istituzione del reddito sociale. In questa direzione va la proposta di legge del Gruppo consiliare regionale del Prc che verrà discussa a partire da giovedì prossimo in commissione regionale. Una discussione che le migliaia di lavoratori seguiranno con attenzione e che mi auguro, possa fare dell’Umbria la regione tra quelle che partendo dalla propria autonomia legislativa costruiscano risposte vicino ai bisogni di tante famiglie, di tanti giovani e di tante donne. E come ci dicono i dati sulla disoccupazione, quest’ultime sono le più colpite dalla crisi. L’istituzione del reddito sociale deve rappresentare l’obiettivo delle forze che hanno a cuore la stabilità sociale e l’idea di risposta alla crisi che non sia pagata di chi vive con mille euro al mese. La discussione sarà difficile, alcuni cercheranno argomentazione pretestuose per combattere questa proposta, mi auguro quale assessore al Lavoro che si parta invece da una seria e reale analisi della situazione di migliaia di famiglie umbre. Questo ci chiedono i nostri cittadini, cioè la capacità delle istituzioni umbre di fare qualcosa di molto concreto prima che anche i modesti strumenti legati alla cassa integrazione vengano meno. Condividi