ASSISI - Il seminario nazionale in corso ad Assisi su Carità, Verità, Sviluppo integrale, organizzatodal network di associazioni cattoliche "Retinopera", sulla scorta della terza enciclica del Papa, "Caritas in Veritate", verrà ricordato per una "profetica" previsione da parte di monsignor Mariano Crociata, segretario geberale della Cei, secondo il quale "Stiamo attraversando una crisi dai molteplici risvolti" dai quali emergeranno "nuovi assetti e inedite prospettive che matureranno in questi mesi e in questi anni". In questo frangente, ha anche detto il prelato, sul versante della carità, della verità e dello sviluppo integrale "i cattolici sono chiamati a intervenire con particolare urgenza". C'è la necessità, ha aggiunto, di sviluppare lo "statuto di cittadinanza" del cristianesimo "nella vita e nella cultura contemporanea", grazie a "uomini retti" che provengono dal "vasto e complesso mondo cattolico", il cui "contributo" è "importante e atteso per il bene comune nel passaggio significativo e incerto di questi anni". "Non spetta alla Chiesa prospettare soluzioni tecniche per la politica degli Stati, ma le compete un irrinunciabile dovere di annuncio, testimonianza e presenza", ha aggiunto il segretario generale della Cei. "Non ci è concesso oggi semplicemente un 'di più di etica', un qualche discorso morale", ha proseguito monsignor Crociata, secondo cui "siamo invece spronati a sviluppare, in dialogo con tutte le persone di buona volontà, una nuova e approfondita riflessione sul senso e sui fini dell'economia e della stessa vita sociale", a partire dalla consapevolezza - come scrive Benedetto XVI - che "la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica" e che "ogni riflessione culturale diventa feconda se ha il coraggio di mettere in campo e di confrontarsi con la totalità dell'umano". Altro autorevole intervento sulla politica italiana arriva oggi da monsignor Arrigo Miglio, presidente della Commissione sociale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, che ha lanciato una sorta di appello a favore dell'unità del Paese, riferendosi alle celebrazioni dei 150 dell'Unità d'Italia. "Noi siamo molto convinti delle ricchezze del valore delle ragioni del sud - ha detto mons. Miglio - della cultura del Sud, dal punto di vista ecclesiale, umano, culturale, un'Italia separata in qualsiasi modo dalle regioni del Sud è un'Italia più povera e quindi è necessario lavorare perché il Paese resti unito pur nelle articolazioni federali entro la della Costituzione. Vogliamo lavorare perché il Paese non si impoverisca". Condividi