di
Lorenzo Grighi
Grande successo agli Internazionali di tennis dell’Umbria per la linea di abbigliamento Graffiti Sport. Nata da un’idea di Ciro D’Ammicco, la Graffiti’s si sta affermando come una marca importante nel mondo del tennis, ma sta cercando di conquistarsi una fetta di mercato anche nel mondo del tempo libero. Abbiamo allora parlato con D’Ammicco della sua idea e di come la sta promuovendo.
Qui al torneo sta promuovendo la sua linea di abbigliamento Graffiti’s, che veste staff, raccattapalle, giudici di linea. Ci parli di come è nata questa idea.
Questa linea di abbigliamento nasce dal movimento underground. I graffiti, che si trovano ormai dappertutto, nelle stazioni, nelle case, è visto da alcuni come un movimento di gente che imbratta i muri, invece non è solo quello, ma è un grandissimo movimento di generazione. Generazione hip hop, di artisti, e di tante cose messe insieme. I graffiti rappresentano il mondo dei giovani, i loro sogni, i loro colori, il loro modo di essere. Essendo io anche un produttore cinematografico, avevo fatto un film ispirato a questi temi, dal titolo “Scrivilo sui muri”. Mi sono inoltre occupato per anni di musica, fondando il canale Videomusic, ed anche lì andai a mettere le mie idee secondo quelle che sono le tendenze del mondo giovanile. Quindi dall’anno scorso ho deciso di intraprendere l’avventura nel mondo della moda, seguendo sempre lo stesso filone, quello del mondo giovanile. Quindi musica, cinema, e moda, perché no?
Com’è nata la collaborazione con Marcello Marchesini?
Marcello è il mio socio nella Graffiti Sport. La nostra collaborazione è nata perché un’altra delle mie passioni è il tennis, mi diverte molto giocarci, nonostante gli scarsi risultati. Marcello lo conosco da molti anni, siamo molto amici, gli ho raccontato quest’idea che avevo di fare una linea sul tennis. Lui ha capito immediatamente quello che avevo in mente, e siamo partiti con la promozione agli Internazionali di Roma, ed ora siamo qui agli Internazionali dell’Umbria. Tra l’altro abbiamo preso un giocatore italiano molto forte, di cui non posso dire il nome, che da gennaio vestirà Graffiti.
Lei è stato anche presidente del Todi calcio, quindi la possiamo ormai considerare un guru dello sport tuderte. Sta valutando l’idea di muoversi anche in altri sport con la sua linea di abbigliamento?
Graffiti Sport nasce come una linea sportiva di tennis, ma credo che il suo campo sia quello del tempo libero. Quindi lo sport può funzionare più come specchio, nel senso di testimonial sportivi che diano lustro alla marca, mentre in realtà mi aspetto molto dal tempo libero, questa è la realtà del mercato.
Parliamo di tennis giocato. Lei ha guardato molti match, chi l’ha impressionato di più? E chi vede favorito per la vittoria finale?
Ci sono due o tre giocatori molto interessanti. C’è un ragazzo belga, Goffin, che credo sia molto bravo, ha vinto anche oggi con Anderson, anch’egli molto forte. E’ un ragazzo che, essendo solamente diciassettenne, ha delle prospettive incredibili. Poi c’è Lorenzi, altro giocatore che mi piace molto. Mi aspettavo qualcosa di più da Berlocq, ma è caduto proprio con Lorenzi in una partita lunghissima, dove ha vinto il più giovane.
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