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È l’oggetto del desiderio dei due più grandi partiti italiani l’Udc di Casini in vista delle prossime regionali di marzo e in generale di un accordo strategico di lunga durata. Loro lo sanno e per questo si siedono al tavolo delle trattative. Senza pistole per carità, non sarebbe nel loro stile, ma con sette od otto punti fermi sì. A farlo capire sono stati questa mattina i due consiglieri comunali dell’Udc di Perugia Lucidi e Cozzari in una conferenza stampa dove si sono divisi i compiti. Uno (Lucidi) detta i punti per la trattativa, l’altro (Cozzari), mette in chiaro le cose e ribadisce la centralità del Centro scomodando financo Aristotele: “E’ l’Udc il motore immobile della politica italiana, anche in Umbria”. Traduzione: noi siamo fermi con i nostri principi e la nostra coerenza. Se volete trattare queste sono le condizioni. E partiamo proprio dalle condizioni, da quei punti che da queste parti definiscono “non trattabili”: primo, l’organismo interassessorile per la famiglia (promesso in campagna elettorale dal sindaco di Perugia Boccali). Secondo, servizi e tariffe che agevolino la vita delle famiglie. “C’è bisogno – dice Lucidi – di più sgravi”. E poi ancora gli asili nido, con Lucidi che snocciola numeri: “Solo l’11 per cento delle famiglie perugine aventi diritto (ossia quelle che hanno un bambino tra i 6 e i 36 mesi, ndr) hanno il loro figlio ospitato da un nido”. Su questo, annuncia il consigliere, l’Udc comunale sta lavorando ad un progetto articolato. Sul versante del matrimonio (civile, tiene a specificare Lucidi), il gruppo consiliare vorrebbe l’istituzione di corsi prematrimoniali per preparare le coppie ai compiti che li aspettano. Non poteva mancare il tema della sicurezza: “Fuori gli agenti dagli uffici – scandisce Lucidi – e diamo vita ad un progetto di riqualificazione urbana”. Un progetto che dica un no forte agli alveari e che riesca a riappropriarsi dei parchi pubblici. Infine, occorre una “rivitalizzazione della città da un punto di ivsta culturale” e la garanzia che nei consultori “venga rispettata in tutte le sue parti la legge 194” (ossia quella che regola l’interruzione di gravidanza. Come detto, la seconda parte, quella più politica, spetta a Cozzari, figlio del fu presidente della Provincia. Un Cozzari che critica in profondità Pd e Pdl, che per lui sono “partiti finti” che non riescono a garantire “coerenza delle offerte programmatiche” perché troppo divisi al loro interno. “Noi – dice – ci confronteremo con questi partiti solo sulla base delle idee e dei programmi, sulla base dei nostri principi non negoziabili”. Loro stanno al centro dello scacchiere insomma, e chi li vuole venga a bussare alla loro porta. Ma non si dica che questa è la politica dei due forni: “Noi non siamo – scandisce Cozzari – il partito degli assessori e delle poltrone”. Una carota la lancia poi al Pd, quando dice che “un segnale di apertura sarebbe l’approvazione in Regione della legge sui nuclei famigliari proposta dal Forum delle famiglie”. Una risposta infine al senatore pidiellino Laffranco, che in un’intervista aveva accusato l’Udc di schizofrenia: “Forse – dice Cozzari – confonde la schizofrenia con la coerenza”. Il Grande Centro di gravità permanente rimane lì immobile. Se volete il loro aiuto, sapete che vogliono. Condividi