Servono nuove soluzioni e nuove strategie per la gestione del flusso delle badanti dalla Romania: un modello di gestione formalizzato tra i soggetti e le organizzazioni coinvolte. Anche al fine di ricondurre in un alveo di legalità l’intero processo che in alcuni casi finisce per essere gestito da organizzazioni criminali o forme di caporalato. Una risposta a queste esigenza è il progetto F.A.S.I. - Family Assistance and Social Integration, presentato lo scorso primo settembre alla Commissione Europea DG Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità e voluto dall’Assessore alle Politiche Comunitarie della Provincia di Perugia Donatella Porzi insieme con il Consorzio Moltiplica, l’Irecoop Umbria, Nuova Dimensione, Frontiera Lavoro, Consorzio Iter e un Partner Romeno l’ANOFM – Agenzia Nazionale Rumena per l’Occupazione. Con questa iniziativa si cerca appunto di individuare soluzioni per la gestione di un fenomeno sociale molto complesso e che interessa molte famiglie italiane: il flusso di personale di assistenza di base a persone anziane non autosufficienti dalla Romania. L’obiettivo principale è quello di individuare un modello di gestione formalizzato in protocolli tra le organizzazioni pubbliche e private a vario titolo coinvolte in queste problematiche, facendo tesoro delle esperienze realizzate dalle cooperative sociali, coinvolte nel progetto, che hanno sperimentato l’organizzazione, l’implementazione e la gestione “servizi di badantato”, rispondenti alle esigenze di famiglie dove sono presenti degli anziani non autosufficienti. Condividi