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ORVIETO - Edifici di età etrusca e romana, terrecotte sacre ed opere infrastrutturali ed urbanistiche sono i rinvenimenti di dieci anni di ricerche del «Fanum Voltumnae», il santuario federale delle città etrusche presso il Campo della Fiera di Orvieto, presentati dall'Università di Perugia in collaborazione con l'Università di Macerata, la fondazione Cassa di Risparmio e il Comune di Orvieto. I vari ritrovamenti - ha spiegato l'archeologa Simonetta Stopponi, responsabile del progetto di ricerca - rivelano l'importanza del sito archeologico orvietano, «frequentato ancora dai fedeli del Medioevo». Ma nell'ultimo anno - si legge in un comunicato del Comune - «al fine di salvaguardare le strutture dal degrado gli archeologi hanno preso la 'dolorosa decisionè di coprire nuovamente di terra molte delle zone finora scavate ed hanno lanciato un appello a tutte le istituzioni affinchè si lavori congiuntamente alla definizione di un progetto complessivo di ampio respiro che garantisca la protezione del sito e soprattutto ad un programma che lo renda fruibile al pubblico». La ricerca del Fanum Voltumnae, dove ogni anno i rappresentanti della dodecapoli etrusca si riunivano per celebrare feste religiose connesse con fiere e mercati e con giochi atletici e spettacoli teatrali, ha portato alla luce tra l'altro edifici, strade basolate, un recinto sacro e due altari con un tesoro intatto contenente 214 monete. I vari ritrovamenti - ha spiegato l'archeologa Simonetta Stopponi, responsabile del progetto di ricerca - rivelano l'importanza del sito archeologico orvietano, «frequentato ancora dai fedeli del Medioevo». Ma nell'ultimo anno «al fine di salvaguardare le strutture dal degrado gli archeologi hanno preso la 'dolorosa decisionè di coprire nuovamente di terra molte delle zone finora scavate ed hanno lanciato un appello a tutte le istituzioni affinchè si lavori congiuntamente alla definizione di un progetto complessivo di ampio respiro che garantisca la protezione del sito e soprattutto ad un programma che lo renda fruibile al pubblico». ORVIETO - Edifici di età etrusca e romana, terrecotte sacre ed opere infrastrutturali ed urbanistiche sono i rinvenimenti di dieci anni di ricerche del «Fanum Voltumnae», il santuario federale delle città etrusche presso il Campo della Fiera di Orvieto, presentati dall'Università di Perugia in collaborazione con l'Università di Macerata, la fondazione Cassa di Risparmio e il Comune di Orvieto. I vari ritrovamenti - ha spiegato l'archeologa Simonetta Stopponi, responsabile del progetto di ricerca - rivelano l'importanza del sito archeologico orvietano, «frequentato ancora dai fedeli del Medioevo». Ma nell'ultimo anno - si legge in un comunicato del Comune - «al fine di salvaguardare le strutture dal degrado gli archeologi hanno preso la 'dolorosa decisionè di coprire nuovamente di terra molte delle zone finora scavate ed hanno lanciato un appello a tutte le istituzioni affinchè si lavori congiuntamente alla definizione di un progetto complessivo di ampio respiro che garantisca la protezione del sito e soprattutto ad un programma che lo renda fruibile al pubblico». La ricerca del Fanum Voltumnae, dove ogni anno i rappresentanti della dodecapoli etrusca si riunivano per celebrare feste religiose connesse con fiere e mercati e con giochi atletici e spettacoli teatrali, ha portato alla luce tra l'altro edifici, strade basolate, un recinto sacro e due altari con un tesoro intatto contenente 214 monete. Condividi