di Daniele Bovi
Nei nomi delle vittime dell'attentato di Kabul riferiti dal ministero della Difesa c'è un errore. Giandomenico Pistonami, il caporal maggiore anch'egli purtroppo ucciso questa mattina, non è di Orvieto come riportano le "fonti ministeriali" citate dalle agenzie di stampa bensì di Lubriano, piccolo paese alle porte di Viterbo. A Orvieto era nato, ma era poi residente dalla nascita proprio a Lubriano.
Pistonami era un mitragliere e il posto che occupava nei "Lince" dell'esercito italiano era quello della ralla, il più esposto al fuoco perché il corpo sbuca fuori dal Lince.
Di lui parla un reportage dell'Espresso: "'Esco tutti i
Militari in pattugliamento nei pressi di Bala Morghab
giorni, faccio da scorta a materiali e persone', racconta Pistonami, 26 anni di Lubriano (Viterbo): 'Il mio è il ruolo più importante della pattuglia, ho più campo visivo e uditivo, con un gesto posso fermare le macchine che passano'. Un lavoro pericoloso, di concentrazione e tensione che lascia poco spazio alle emozioni. 'Purtroppo la mia famiglia guarda i telegiornali', aggiunge con un sorriso, 'ma sono tranquilli quando mi sentono tranquillo, per fortuna ci sono Internet e il telefono'. Il posto che occupa Pistonami qualcuno lo chiama 'sedile della morte' e spiega che ormai molti mezzi militari di altri contingenti tengono il militare dentro al blindato con un sistema di comando per pilotare la mitragliatrice fuori".
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