di Daniele Bovi Su Internet, e più precisamente su Facebook, sono sorti molti gruppi a favore della riapertura del teatro Pavone, e uno di questi, ossia quello dei “fans del Pavone”, organizza per domenica 27 settembre alle 18 alla sala Cutu un incontro aperto a “progettisti, amministratori, fans, privati, imprenditori e curiosi”. Insomma, a tutti coloro che vorranno dare il loro contributo. “Le piace il cinema espressionista tedesco?”, chiedeva il potentissimo professor Guidobaldo Maria Riccardelli ad un atterrito Paolo Villaggio nell’immortale “Secondo tragico Fantozzi”. Il professore forse sarebbe stato l’unico in grado di riportare spettatori nel glorioso teatro perugino del Pavone. Magari con metodi un po’ spicci ma di sicura efficacia. Sul teatro, da giorni ormai tristemente chiuso, si versano fiumi di inchiostro con accuse e controaccuse, progetti e controprogetti di rilancio, pensose meditazioni e indignati contributi di alcuni dei proprietari. La domanda, come diceva quello, a proposito di questi ultimi sorge spontanea. Ma dove era tutta questa gente quando il teatro languiva, l’affitto rimaneva alto e a vedere i film non ci andavano manco i canonici quattro gatti lasciando nelle pesti i due Gatti, ossia i due fratelli che gestivano la struttura e che ora si sono lanciati nell’avventura del nuovo cinematografo Sant’Angelo? Condividi