"Gli esperti del Politecnico di Milano
che per conto della Giunta regionale stanno ultimando l’indagine scientifica sull’origine e sulle cause del noto fenomeno ‘nubi acri notturne nella Conca ternana’, presenteranno le risultanze cui sono pervenuti entro il 2009 e noi le renderemo pubbliche alle popolazioni
interessate". Lo ha detto ieri in Consiglio l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini, in risposta ad una interrogazione (question-time) del consigliere
Enrico Melasecche, capogruppo Udc, che chiedeva quali misure la Giunta intende adottare nei confronti di un fenomeno, “che si presenta con maggior intensità soprattutto nella stagione estiva, dopo le 23,30, con l’arrivo di una nube biancastra, visibile anche ad occhio nudo e che provoca forti mal di testa e conati di vomito; ma che non ha avuto fin qui alcuna
risposta dall’Arpa, ripetutamente interessata ad individuarne l’origine”.
Proprio perché dalla Azienda regionale per l’ambiente non sono venute risposte conclusive, nonostante il fenomeno sia sotto osservazione dal 2007 - ha spiegato Bottini - “abbiamo deciso di affiancare all’Arpa il
Politecnico di Milano che ha esteso le sue indagini a tutte le aziende della Conca ternana. Attualmente è nella fase conclusiva dei rilevamenti, e questo ci obbliga a a rinviare ogni eventuale intervento proprio per attendere l’esito finale della indagine scientifica”.
Replicando all’assessore, Melasecche si è dichiarato “non soddisfatto delle parole pur cortesi dell’assessore” ed ha chiesto che la Regione
attivi subito un summit sul problema sia con l’Arpa che con il Politecnico. Temo - ha concluso Melasecche - che un eccesso di burocrazia dovuto ai troppi enti coinvolti (Regione, Provincia, Arpa e Comune),
allontani la soluzione del problema”.
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