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di Andrea Migliorini Giornata intensa agli Internazionali di tennis dell’Umbria. Solo qualche goccia sui campi del Tc Todi e così è stato possibile completare il quadro degli incontri del primo turno. Carlos Berlocq, già numero 66 della classifica mondiale nel 2007 e fresco finalista la scorsa settimana nel challenger di Genova, ha letteralmente spazzato via le ambizioni dell’attesissimo talento russo Kuznetsov, vincitore in luglio del torneo di Wimblendon under 18. Un match senza storia con Berlocq che ha chiuso in due veloci set, 6-1 6-1. L’argentino vanta in carriera 6 vittorie nei Challenger Atp. Dopo un periodo difficile legato ad un serio infortunio che lo ha fatto scivolare oltre la posizione numero 500 della classifica, Berlocq sta pian piano tornando ai livelli degli anni passati. Prova di forza anche della testa di serie numero uno Simon Greul, al 64esimo posto del ranking Atp. Il tennista tedesco ha piegato in due set la resistenza del serbo Pashanski, 6-2 6-3 il risultato finale. Se ne va invece la testa di serie numero due Flavio Cipolla battuto dall’austriaco Oswald in due set, 7-6 6-2, con il tennista romano che ha sprecato tre set point nel tie-break. Giornata amara anche per il vincitore dell’edizione 2007 degli Internazionali di tennis dell’Umbria, Stefano Galvani. Il tennista padovano si è arreso dopo tre set nel match tutto italiano con Brizzi. Avete mai visto giocare il tennis a quattro mani? I fratelli Battistone e la loro innovativa racchetta di Lorenzo Grighi Tra i personaggi più in vista in questi primi giorni di torneo troviamo gli americani Dann e Brian Battistone. Nonostante entrambi siano stati sconfitti al primo turno del singolare, e siano sotto 6-3, 4-2 nel match di doppio interrotto ieri per pioggia, questa coppia di fratelli ha suscitato la curiosità di tutti gli spettatori. L’interesse è stato mosso dal tipo di racchetta usata dai due: una racchetta.. con doppio manico. O meglio, con il manico che si biforca e permette dunque di effettuare lo stesso tipo di movimento indifferentemente di destro o di sinistro, semplicemente cambiando lato di impugnatura. Gli abbiamo chiesto da dove abbiano preso l’idea, e quali vantaggi comporti. La racchetta con la quale giocate è stata motivo di curiosità per gli spettatori. Qual è la sua storia? (Brian) Il nome dell’inventore è Lionel Burt, un canadese trasferitosi in California. Ebbe l’idea a causa dei suoi problemi fisici: aveva sempre fatto sport usando principalmente il lato destro del corpo, e questo gli aveva causato forti dolori alla schiena. Allora cominciò a giocare a tennis con entrambe le mani, passandosi la racchetta da una mano all’altra. Dopo un po’ ebbe l’intuizione: perché non costruirne una dotata di due manici? Come venne a conoscenza dell’esistenza di questa racchetta? (Brian) Incontrai Burt mentre mi stavo allenando a Los Angeles. Lui stava giocando in un altro campo, e vide che cambiavo continuamente l’impugnatura della racchetta. Allora si avvicinò, e mi propose di provare questa strana racchetta con un doppio manico. La sensazione all’inizio fu molto strana, ma dopo i primi tempi cominciai a prenderci confidenza, e mi resi conto dei vantaggi che poteva portare. A quel punto anche Dann cominciò ad usarla. (Dann) Brian mi mostrò la racchetta e, ad essere sincero, la cosa mi lasciò un po’ scettico all’inizio. Io sono più “conservativo”, per così dire, e peraltro a quel tempo ero assistente allenatore all’università. Quando il primo allenatore mi vide con quella racchetta mi disse: “Se la usi ancora, scordati pure di essere il mio vice”. Ma continuai ad usarla, perché la ritenevo un’innovazione geniale, anche se nessuno l’aveva mai usata. Quali sono dunque i vantaggi che porta l’uso di questa racchetta? (Brian) Questo tipo di racchetta permette di usare quasi sempre il dritto, consentendo dunque un miglior impatto sulla pallina. Altro vantaggio derivante dal colpire sempre di dritto con entrambe le mani è quello di aumentare il raggio entro il quale impattare il colpo. In altre parole, è come avere le braccia più lunghe. Quando poi si effettua un colpa impugnando entrambi i manici, si crea il vantaggio di far lavorare le mani in due versi opposti: mentre una tira, l’altra spinge. Si riesce così a dare un migliore spin alla palla. (Dann) Prendiamo ad esempio Nadal: lui è destro naturalmente, ma gioca di sinistro perché così gli hanno insegnato. Cosa sarebbe se sapesse colpire di dritto con entrambe le mani? Facciamo allora un’ipotesi. Tutti i tennisti del mondo cominciano ad usare questa racchetta. Come cambierebbe il gioco? (Dann) Sicuramente diventerebbe ancora più veloce. Inoltre il colpo di rovescio andrebbe a scomparire, perché a quel punto non avrebbe più senso usarlo. Come reagiscono i vostri avversari quando vi vedono entrare in campo con le vostre racchette? (Dann) All’inizio erano tutti molto sorpresi. Abbiamo letto e sentito commenti di vario tipo, come “preferirei smettere di giocare a tennis, piuttosto che giocare con quell’affare” o “ho pagato 10.000 dollari per venire in America a giocare questo torneo, e devo scontrarmi con questo clown”. Ma ormai ci abbiamo fatto il callo, ed anche i nostri avversari hanno imparato a conoscerci. (Brian) Noi crediamo molto nelle potenzialità di questa racchetta. D’altronde anche quando comparvero le prime racchette con un piatto più grande, tutti la videro come una cosa stupida, da perdenti. Ma poi quelli che la usavano cominciarono a vincere, e oggi tutti la usano. Pensate che la vostra racchetta verrà usata in futuro? La si potrebbe far usare dai bambini nelle scuole tennis? (Brian) Io ho iniziato ad usarla a 27 anni, mio fratello Dann a 29. Prima avevamo sempre giocato con una racchetta classica, quindi è stato più difficile adattarsi. Se i bambini iniziassero ad usare da subito la nuova racchetta, come fanno i ragazzi della scuola che Lionel Burt ha aperto a Los Angeles, crescerebbero con l’abitudine ad usare indifferentemente entrambe le mani, scoprendo indubbi vantaggi. Condividi