Confartigianato chiede un aiuto concreto alle macchina pubblica regionale e degli enti locali. Un appello di sostegno, in tempi di gravi crisi per le aziende e i singoli, che è stato lanciato dalla Federazione provinciale termoidraulici e bruciatoristi che lamenta la scarsa tutela del made in Umbria da parte delle istituzioni. Sichiede di far lavorare maggiormente le ditte del territorio quando bisogna mettere mano alle manutenzioni di enti e strutture pubbliche.
"Anche questo settore - spiegano in una nota i vertici della Federazione - sta subendo un pesante rallentamento, oramai molte aziende sono ricorse alla cassa integrazione straordinaria in deroga regionale e le difficoltà si fanno sentire. In questo momento lamentiamo però un fenomeno che da tempo abbiamo denunciato: le nostre amministrazioni non si stanno impegnando per ‘agevolare’, con strumenti oramai consolidati (trattativa privata, procedura negoziata), le nostre imprese artigiane, soprattutto in questo momento in cui il pubblico deve fare ancora di più la sua parte per le aziende che vivono e pagano le tasse nel nostro territorio”.
Confartigianato denuncia appalti pubblici finiti quasi esclusivamente a ditte esterne, dopo gare anche con centinaia di offerte da tutto il Paese: “Da troppo tempo, però manutenzioni, installazioni e quanto attiene ai lavori legati all'impiantistica, stanno andando ad imprese di fuori regione. Non sono sicuramente la professionalità e le garanzie normative che mancano alle nostre imprese. Dobbiamo evitare interminabili gare d’appalto (siamo nell’ordine di almeno 150 buste da ogni angolo del paese) che rallentano le procedure e danno scarse garanzie sulla qualità dell’intervento”.
“Ai nostri amministratori - concludono - domandiamo: ma voi affidereste la manutenzione o l’installazione del vostro impianto ad un azienda di Milano o di Palermo? Oggi ci vogliono delle scelte coraggiose e siamo convinti che i nostri amministratori sono pronti per percorrere questa strada”.
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