BRUXELLES - La Commissione europea rivede al ribasso le previsioni di crescita dell"Italia: secondo gli analisti di Bruxelles il Pil nel 2009 si attesterà a quota -5%: un risultato "peggiore di quanto previsto nelle previsioni della scorsa primavera (-4,4%, ndr)". Ma - spiega l'esecutivo europeo - in Italia "dopo una profonda recessione è in atto un graduale miglioramento". E' infatti "attesa nella seconda metà del 2009 una debole ripresa che comporterà un piccolo impulso di crescita positivo nel 2010".
Una tendenza che era stata sottolineata nei giorni precedenti dall'Ocse, che aveva rilevato come a luglio il 'superindice' di Italia e Francia fosse in ripresa, tanto d far pensare a una "possibile espansione" dell'economia già dai prossimi mesi.
Nuovo record per il debito pubblico. Tuttavia, a conferma del fatto che l'economia italiana stia ancora soffrendo per gli effetti della crisi, la Banca d'Italia rileva come a luglio il debito pubblico sia tornato a salire, attestandosi a 1,753,5 miliardi, e toccando pertanto un nuovo record. A giugno il debito delle amministrazioni pubbliche era calato a 1.751,6 miliardi. Dalla fine di dicembre 2008 il debito ha segnato un incremento del 5,4%.
Fisco: calano le entrate. Nei primi sette mesi dell'anno sono anche calate le entrate tributarie: la Banca d'Italia stima una diminuzione del 3,7%, con una riduzione del gettito fiscale di cassa (calcolato cioè al momento della riscossione, ndr), al netto dei fondi speciali della riscossione; si tratta di 8,3 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Calcolate tuttavia secondo il criterio della competenza (cioè al momento della maturazione, a prescindere dall'effettiva riscossione, ndr), tra gennaio e luglio le entrate fiscali hanno invece segnato un calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2008, riporta il bollettino delle Entrate fiscali del Dipartimento per le Politiche Fiscali del ministero dell'Economia. "Le entrate tributarie erariali continuano, complessivamente, - commenta il Dipartimento - a mostrare buona tenuta dopo l'inversione di tendenza registrata a partire dal mese di marzo. In particolare l'Italia è uno dei Paesi europei in cui la flessione del gettito fiscale è stata minore e la tenuta maggiore".
Pil, il confronto con gli altri Paesi. Il Pil italiano di quest'anno sarà decisamente inferiore alla media Ue, che, secondo le previsioni di Bruxelles, dovrebbe attestarsi al -4% sia per i Paesi della zona euro che per l'Ue-27. In dettaglio, nel 2009 la Germania dovrebbe chiudere a -5,1%, la Spagna a -3,7%, la Francia a -2,1%, l'Italia a -5,0%, l'Olanda a -4,5%, il Regno Unito a -4,3%. La Polonia chiuderà a 1,0%.
Eurostat: produzione a picco nella zona euro. Naturalmente le conseguenze della crisi non si riflettono solo sul Pil, ma anche sulla produzione industriale e sull'occupazione. Nel luglio 2009 rispetto al mese precedente, ha appena comunicato Eurostat, la produzione industriale è calata dello 0,3% nella zona dell'euro e dello 0,2% nella Ue-27. Su base annua si è registrato un calo del 15,9% nella zona dell'euro e del 14,7% nell'Unione europea a 27.
In discesa anche l'occupazione. In calo anche l'occupazione: il numero di occupati nei Paesi che compongo l'area dell'euro nel secondo trimestre del 2009 ha visto un calo dello 0,5% (-702.000) rispetto ai tre mesi precedenti. Nell'Ue a 27, il calo degli occupati è stato invece dello 0,6% (1.443.000 persone). Su base annua, rispetto al secondo trimestre 2008, il calo di occupati è stato pari all'1,8% nell'eurozona. Nell'Ue si è verificata una contrazione dell'1,9%
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