Riceviamo e pubblichiamo una richiesta del circolo di Rifondazione comunista ad Assisi che interviene sulla vicenda della targa tolta al Nord da un sindaco leghista in memoria di Giuseppe Impastato. Il circolo propone al sindaco di Assisi di metterne una nella città. "Intendiamo esprimere il nostro estremo disappunto per la rimozione della targa intitolata a Giuseppe Impastato detto Peppino, a cui, tra l'altro è dedicato il nostro Circolo del Partito della Rifondazione Comunista, dalla biblioteca del comune di Ponteranica in provincia di Bergamo. Peppino è stato un eroe e un martire anti-mafia, universalmente riconosciuto al di là del colore politico. E' una vergogna cancellare la memoria di cotanto sacrificio per il bene di tutti noi, compresa la gente del nord. Non capiamo assolutamente come mai ciò deve essere fatto a discapito di un personaggio limpido come Peppino; l'unica spiegazione che ci diamo la ritroviamo in un anticomunismo cieco e antistorico, ad un approccio totalmente ideologico e privo di umanità. Assisi è una città internazionalmente riconosciuta come capitale di alti valori etici e civili, intitolare un luogo o una via a Impastato darebbe ulteriore lustro e dimostrerebbe che anche un comune di destra sa apprezzare le persone di valore Per tanto: Al sindaco di Assisi Claudio Ricci OGGETTO: INTESTAZIONE DI UN BENE E/O UNA STRADA ALLA MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO Alla luce della rimozione della targa dedicata a Peppino Impastato dalla biblioteca di Ponteranica (BG) che ha suscitato l’indignazione di tutto il popolo italiano, riteniamo che sia doveroso dedicare qui ad Assisi una strada e/o un bene alla memoria di questo eroe siciliano, ucciso barbaramente dalla mafia il 9 maggio 1978. In risposta al vile atto del sindaco leghista, in ottemperanza alla pratica già evasa dall’ex commissario straordinario Saverio Bonura. CHIEDIAMO alla S.V. di procedere all’intestazione di un bene e/o di una strada alla memoria di Peppino Impastato. A chiederlo non sono soltanto il Partito della Rifondazione Comunista di Assisi, ma l’intero popolo italiano. Certi che non nutrirà alcuna esitazione nel portare a termine questa pratica in tempi strettissimi, le porgiamo distinti saluti. Condividi