di Nicola Bossi E' stato un fine di settimana all'insegna della mozione Franceschini in Umbria. Sabato, ad Assisi al convegno Quarta Fase dei popolari democratici di Giuseppe Fioroni e dell'umbro Gianpiero Bocci, è intervenuto direttamente l'attuale segretario nazionale del Partito Democratico Dario Franceschini che ha fatto il pieno di consensi. Franceschini ha basato tutto il suo intervento sui programmi del futuro Pd che spera di poter governare e indirizzare in futuro. "Dobbiamo rimprenderci il tema della meritocrazia che abbiamo lasciato ingiustamente alla destra" ha spiegato Franceschini alla platea "Perchè questo è il modo per evitare la fuga dei cervelli dal paese, ci permetterebbe di puntare su ricerca e innovazione. Ed infine romperebbe quel terribile schema sociale che se soltanto sei figlio di qualcuno importante allora puoi fare il professore universitario, il giornalista oppure il dirigente". Altro punto qualificante del programma del segretario Franceschini riguarda il ritorno del controllo civico sulle aziende che gestiscono beni comuni. "Le gestioni di servizi fondamentali come acqua ed energia - ha spiegato il segretario - dovrebbero avere come ragione sociale principale quella di dare un buon servizio e non perseguire soltanto utili e dividendi. Se sarò io - conclude Franceschini - prossimo segretario del Pd voglio che rappresentanti dei cittadini siano all'interno delle società che si occupano e gestiscono i beni comuni". Il segretario Pd non ha disdegnato anche di parlare di future alleanze che verranno fatte alle prossime regionali chiudendo così l'ipotesi di auto-sufficienza dell'ex segretario Veltroni. Si guarda a sinistra ma anche a destra, sponda Udc. Però con una pregiudiziale: no al grande centro. "Voglio dire con chiarezza - spiega Franceschini - il mio sì ad allargare il campo delle alleanze all'Udc dove sarà possibile. Ma allo stesso tempo dico un no deciso al grande centro. Perché dichiarare che bisogna fare un nuovo soggetto centrista, perché il Pd non ha la capacità di espandersi anche nell'altro campo, vuol dire dichiarare il fallimento del Partito democratico, e noi non ci stiamo". Stop anche alla litigiosità interna. Per Franceschini, in prossimità di un autunno caldo per i lavoratori e le famiglie alle prese con la crisi economia, i cittadini non capirebbero le zuffe di partito. "La litigiosità ci ha tolto pezzi di opinione consistenti dell'elettorato del Paese. Abbiamo un mese e mezzo per evitare di occupare pagine di giornale sulle nostre diatribe interne. Una ulteriore campagna stampa sulla nostra litigiosità - conclude Franceschini - non verrebbe capita dal Paese alle prese, in questo mese e mezzo che ci divide dalle primarie, con una crisi che si aggraverà ulteriormente". FASSINO A PERUGIA, DOMENICA FESTA UNITA' Piero Fassino esponente di spicco della mozione Franceschini è stato ospite della festa dell'Unita a Pian di Massiano a Perugia per presentare il programma agli elettori e simpatizzanti. Da Fassino è arrivato anche un invito a credere ad un congresso ancora aperto nel risultato: "L'esito del congresso del Pd è "completamente aperto, nonostante due mesi fa sembrava già scontato. Noi possiamo farcela visto che i dati dei primi circoli annunciano una partita aperta, come lo sarà quella delle primarie". Fassino ha rivendicato lo strumento delle primarie come elemento di innovazione e partecipazione del Partito democratico. "Il nostro non è un elettorato anonimo - ha spiegato Fassino alla platea dei Popolari democratici ma sono milioni di italiani che hanno dato il voto al Pd. Non si può non farli incidere sulle scelte future del loro partito. L'elettorato non è mai un problema, casomai è una grande e unica ricchezza. Spero che il 25 ottobre tanti cittadini votino alle primarie perché ciò renderebbe più autorevole agli occhi del Paese il futuro segretario". Condividi