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ASSISI – “Madri”: è questo il titolo del film-documentario che sarà proiettato domani sera (sabato 12 settembre), alle ore 21, presso la sala della Conciliazione del Palazzo del Comune di Assisi. L’ingresso è gratuito. Scritto e diretto da Barbara Cupisti (regista e attrice che ha recitato in film di Dario Argento, Michele Soavi, Lucio Fulci e Lamberto Bava), è stato prodotto da Rai Cinema e distribuito dall’Unione Circoli Cinematografici – Arci. L’iniziativa – organizzata in collaborazione con il Comune di Assisi, Ucca ed Arci – fa parte del cartellone della decima edizione dell’“UmbriaMusicFest”, festival itinerante in programma fino al 27 settembre prossimo. La kermesse prevede 14 appuntamenti, suddivisi in quattro itinerari culturali (ripartiti in altrettanti weekend), dedicati alla musica classica, al jazz, alla lirica, al cinema, alla letteratura, alla fotografia e all’arte in tutte le sue espressioni. Tema di questa edizione è “Riflessioni: voci, maternità, ebbrezze, testimonianze”. In questo fine settimana il si parlerà di “Maternità”. “Madri” ha vinto nel 2008 il David di Donatello per la sezione documentari. Nel lungometraggio, attraverso le testimonianze delle madri che vivono nella terra dilaniata dalla guerra infinita, con il terrore di non veder rientrare a casa i propri figli, vengono mostrati i conflitti e i drammi privati che raccontano la storia. Il dolore per la perdita di un figlio, che sia vittima o carnefice, è il più profondo e straziante, ingiusto e incomprensibile. La sofferenza per la perdita di un familiare è universale, non esistono differenze di razza né di credo. Attraverso il riconoscersi in questo dolore è possibile iniziare un nuovo cammino che porti alla comprensione. Madri israeliane e palestinesi che hanno vissuto questo dramma aiuteranno a capire, attraverso i loro racconti, questa terribile realtà. Il film della durata di 90 minuti raccoglie testimonianze di vita, momenti quotidiani, filmati di repertorio e materiale video privato inediti; tutto girato e documentato in Israele e in Palestina. Le madri che testimoniano hanno idee, estrazioni culturali e sociali diverse ma tutte condividono un desiderio: che non ci siano più innocenti a pagare per colpe non loro. Non un discorso politico o ideologico ma un messaggio che arrivi dritto al cuore di ognuno di noi. Sono tante le storie che il documentario racconta, dalla mamma di Malki (15 anni, vittima di un kamikaze alla pizzeria Sbarro a Gerusalemme nel 2002) alla madre di Izz, il ventunenne di Jenin autore dell’attentato. Storie di dolore e di rabbia nella terra dove ora il sentimento del perdono non esiste. «Ho incontrato le madri di due popoli separati – spiega Barbara Cupisti – da un muro fisico e mentale ma resi fratelli dallo stesso dolore. Sono entrata nelle case che un tempo erano luoghi di vita e gioia in cui oggi rimbomba lo straziante vuoto di camerette cristallizzate in un ordine innaturale e di zaini che nessuno porterà più a scuola. Ho cercato di lasciare spazio alle parole, non volevo interviste, volevo che le protagoniste raccontassero alla macchina da presa il loro sentimento e la loro disperazione, senza imbrigliarle in uno storyboard troppo riduttivo». «Il progetto del film – prosegue la regista – era di starle ad ascoltare. Girare in digitale permette di accendere la telecamera e quasi dimenticarsene, c’è il tempo per conoscersi e se si è onesti si riceve molto. Ogni pianificazione e modello organizzativo tradizionale qui risulta inadeguato. Ho girato il film accompagnata soltanto dalla mia organizzatrice. Le difficoltà pratiche negli spostamenti in territorio occupato, il dover lavorare a causa di ciò con tre troupe diverse in un’area grande poco più del Lazio, e gli estenuanti controlli ai checkpoint, fino ad arrivare all’arresto del mio operatore palestinese, mi hanno portato inizialmente a voler fare di queste difficoltà un elemento rilevante del film. Durante il montaggio ho deciso invece di non togliere spazio a quei racconti che ancora oggi a distanza di mesi conservano la stessa tragica forza della prima volta che li ho ascoltati. Molti dei filmati di repertorio – termina Barbara Cupisti – sono stati trasmessi solo da tv locali e varcano per la prima volta i confini della Palestina attraverso questo film». L’UmbriaMusicFest, nata da un’idea del Maestro Walter Attanasi (affermato Direttore d’orchestra in Italia e all’estero), tocca nove comuni dell’Umbria – Alviano, Assisi, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montefalco, Orvieto, Perugia, Spello, Todi – e, per la prima volta, è uscita fuori dai confini regionali per esibirsi a Roma. La kermesse itinerante gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (dipartimento dello Spettacolo), della Regione Lazio, Comune di Roma e Provincia di Terni. Del patrocinio e della collaborazione della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia, della Camera di Commercio di Perugia, dell’Agenzia di promozione turistica nonché dei nove comuni umbri coinvolti. Importante anche il sostegno economico arrivato dall’imprenditoria privata. Il festival - gemellato con UmbriaMusicFest Bratislava-Slovacchia - si avvale inoltre del patrocinio e della collaborazione di Isole - Provincia di Perugia (Assessorato alle Attività Culturali), dell’Ambasciata Repubblica Slovacca presso la Santa Sede e dell’Ambasciata Repubblica Slovacca in Italia. Della collaborazione dell’Istituto di Cultura Slovacco in Italia, della Regione di Zlin (Repubblica Ceca), del Comune di Zlin, del Circolo Culturale Ceco, di Assis (Associazione Italo-Slovacca), del Centro internazionale per la pace fra i popoli di Assisi, di Enologica 30, del Sistema Museo, della Croce Rossa Italiana Comitato Locale di Todi, della Società del Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, dell’Accademia Teatro del Pavone - Perugia, dell’Amnesty International, di Ucca (Unione Circoli Cinematografici) Arci, di Tema (Teatro Mancinelli) Orvieto, dell’Ararat Service Se di Roma, di Ixous Giustizia e carità. Del patrocinio dell’ Ambasciata Repubblica Ceca presso la Santa Sede e dell’Ambasciata della Repubbilca Ceca in Italia. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del festival: www.umbriamusicfest.it BARBARA CUPISTI. Dopo l’esperienza di danzatrice nella compagnia di Louis Falco, intraprende la strada della recitazione e si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico con la direzione di Aldo Trionfo. Inizia la sua carriera in teatro con Giuseppe Patroni Griffi. Nel cinema debutta con ”La Chiave” di Tinto Brass e vive da protagonista la sua stagione del noir italiano - periodo a cui resta particolarmente legata - recitando in film di Dario Argento, Michele Soavi, Lucio Fulci, Lamberto Bava. In seguito si divide tra Italia e Francia e Stati Uniti lavorando, tra gli altri, con Paul Planchon, Antonio Pedro Vasconcelos, John Lofve, Norman Jewison, Gabriele Salvatores, Angelo Orlando, Carlo Verdone, Franco Bernini e, nel 2002, in “Total Koeps” con Marie Trintignant e Richard Boheringer. Le prime esperienze di regia risalgono al 1988, anno del cortometraggio “Fotoromanza”, film in 16 mm di produzione francese. Provenendo da una famiglia di artisti (il padre pittore), si dedica alla regia di documentari che ritraggono personalità di spicco dell’arte, della cultura, del teatro e della musica. A questi si aggiungono la recente collana di DVD del “Progetto Goldoni” e il cortometraggio “Il Signor G” per Rai Cinema con Ferruccio Soleri. Importante è poi la conduzione di programmi televisivi di ambito storico, sociologico, culturale e di viaggio. Condividi