Accordo con l'Udc in tutte le regioni per il voto di fine marzo. E' l'obiettivo che pone al Pd Enrico Letta, in un'intervista a Liberal, quotidiano diretto dal deputato centrista Ferdinando Adornato.''Un'alleanza strutturata e ovunque'', è la preferenza dell'ex sottosegretario alla presidenza, che sottolinea come il Pd abbia sempre perso o vinto a fatica nelle ultime prove elettorali quando si è presentato ''con i suoi alleati tradizionali'' (Idv e sinistra, ndr), mentre ''dove abbiamo stretto alleanze nuove, quasi sempre con il sostegno dell'Udc , abbiamo ottenuto delle ottime performance''. Insomma, nell'ottica di un centrosinistra ''di nuovo conio'', l'Udc per Letta è ''una delle forze a cui il Pd non può far a meno di guardare'', pur senza dimenticare che ''ogni territorio ha specificità che vanno rispettate''. Uno di questi territori è la Puglia dove, secondo Letta, la discussione sulla ricandidatura di Nichi Vendola, che l'Udc non vorrebbe ''è ancora aperta'' e ci sono con i centristi ''ancora margini per un confronto''. Non ha dubbi, tuttavia, l'ex ministro delle Attività Produttive sul fatto che il Pd sia per il partito di Casini un possibile alleato più digeribile di Berlusconi. ''Noi siamo molto rispettosi del cammino che, anche attraverso la Costituente di centro, il partito dell'amico Pier Ferdinando Casini sta compiendo. Rispetto a Berlusconi, non siamo soliti dare ultimatum agli alleati e tanto meno a una forza politica cui si guarda per un'ipotetica alleanza. Il Pd e io stesso seguiremo con molta attenzione la tre giorni di Chianciano, ma senza fini puramente elettorali come invece faranno altri''. D'altra parte, sul nodo delle alleanza si gioca secondo Letta, che sostiene Pier Luigi Bersani, anche la partita del congresso del Pd. E Letta è convinto che ''solo con alleanze solide'' il Pd può tornare a vincere. Su questo, afferma, si registra ''la maggiore differenza tra il programma di Bersani e quello di Franceschini. Chi, come me, sostiene Bersani è ,convinto che sia necessario guardare alla storia del nostro Paese: Dc e Pci hanno sempre contato sulle alleanze e la prima - anche in tempi come quelli di De Gasperi in cui poteva permettersi anche di andare alle elezioni da sola - non ha mai pensato che si potesse governare da soli. Certo, non vogliamo ripetere l'esperienza fallimentare di una coalizione/caravanserraglio fatta di 14 partiti, ma è inevitabile prendere atto che da soli si va poco lontano. D'altronde anche Berlusconi mi pare sia al governo con una coalizione piuttosto eterogenea, molto schiacciata, anzi, sulle posizioni di un solo partito, la Lega''. Condividi