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Tra meno di sei mesi in Umbria si andrà al voto: segretario Stefano Vinti da dove riparte Rifondazione Comunista che in Umbria ha retto in parte alla crisi della sinistra? "Si riparte da dove tutto il centrosinistra ha perso parte del suo consenso: ovvero da quella società profonda che non legge i quotidiani locali o segue i dibattiti regionale in televisione. Dobbiamo dimostrargli con fatti concreti che non siamo uguale agli altri. La società profonda è divisa tra non andare a votare o fare voti di protesta che tendono a peggiorare la vita sociale. Dobbiamo creare delle casse operaie, ovvero dei luoghi dove la solidarietà e il mutuo soccorso sono all'ordine del giorno per chi è stato fagocitato dalla crisi". E come intende dimostrare che non siete uguale agli altri? I tempi dei parolai sui generici diritti civili che hanno spopolato a sinistra sono finiti. "La segreteria regionale ha previsto tre grandi battaglie sociali che dobbiamo portare avanti nei prossimi anni e non solo di facciata per le regionali. La prima riguarda quello di istituire a livello regionale il reddito sociale per coloro che, senza protezioni, si trovano senza un reddito. Lo ha fatto Marrazzo e quindi non capisco perchè non lo dovrebbe fare la Lorenzetti in Umbria. Seconda campagna: potenziamento e finalmente messa in atto della legge sulla odontoiatria pubblica che abbiamo proposto e che è stata approvata in Regione, ma deve essere definitivamente resa operativa con tanto di contributi. Questa è una legge che da una parte tutela la salute pubblica e dall'altra ridimensiona il caro-vita". Terza campagna? "Quella sui beni comuni a ripartire dall'acqua che dobbiamo ritornare a ripubblicizzare il ciclo. E poi ferma opposizione alla richiesta di cauzione per chi attiva un contratto di servizio di acqua pubblica. Tutte queste campagne vogliamo aprirle al contributo delle forze di sinistra". Rifondazione torna ad alimentare e sostenere il conflitto sociale in Italia e in Umbria? "Si e aggiungo che torniamo saldamente nel mondo del lavoro per tutelare i diritti dei lavoratori che andranno incontro ad un autunno tragico per l'occupazione e per i budget ridotti delle famiglie". Ma c'è questa esigenza di conflitto tra i lavoratori? "La vittoria degli operai della Innse dimostra che i lavoratori possono incidere sulla loro sorte lavorativa anche al di là dei sindacati e della politica. Il loro gesto ha provocato emulazione nei precari della scuola che stanno sui tetti dei provveditorati. Dobbiamo diventare un partito che rappresenta i lavoratori in lotta e che alimenta il conflitto con tutti i mezzi a disposizione". Parliamo di politica da addetti ai lavori: ci troviamo di fronte ad un Pd al congresso cosa ne pensa? "Sul congresso non entro nel merito, anche perchè non parteggio per nessuno, ma questo congresso sta ovviamente rallentando il centrosinistra. Il Pd è chiuso dentro se stesso nel momento in cui il centrosinistra deve tornare a parlare alla società profonda". E sul congresso della Cgil in Umbria? Qui ci sono elementi di critica. Uno di questi riguarda il fatto che molti sindacalisti si sono schierati apertamente con le mozioni nel congresso Pd. Tutte e tre le mozioni parlano di unità sindacale. La stessa corrente del segretario nazionale Epifani intende portare una mozione di moderazione e di ritorno al confronto sul tavolo sindacale promosso dal Governo. Come Rifondazione siamo invece per una piena autonomia della Cgil per portare avanti battaglie forti e di tutela dei lavoratori". Chiudo con una battuta: ma come mai la Rai ha seguito tutte le feste di partito e quella di Rifondazione a livello provinciale è stata snobbata?Da tempo c'è un ostracismo nei nostri confronti. C'è un desiderio di metterci un bavaglio. Lo abbiamo capito e ne abbiamo preso atto. Questo non vuol dire che resteremo con le mani in mano". Condividi