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PERUGIA – Maggioranza ed opposizione trovano convergenza in Consiglio provinciale sulla difesa del cinema teatro Pavone di Perugia che rischia la chiusura e rimandano in commissione la discussione, insieme alla proprietà, sulle sorti del teatro. Nella seduta di ieri sono passati, infatti, all’unanimità con 18 voti favorevoli ciascuno, i due ordini del giorno presentati dal capogruppo Franco Granocchia (Idv) e dal consigliere Bruno Biagiotti (Pdl) che chiedono entrambi di intervenire in merito alla questione. Nel dettaglio l’Idv chiede “di individuare un possibile intervento della Provincia di Perugia al fine di salvaguardare il proseguimento dell’attività socio-culturale e l’esistenza stessa del Pavone”. Mentre Biagiotti vuole sapere “se siano già stati presi accordi o contatti con la proprietà e la gestione della struttura; cosa si intenda fare per far fronte alla situazione e se non si ritenga opportuno convocare un’audizione di tutti i soggetti interessati in sede di commissione consiliare competente”. L’assessore alla Cultura, Donatella Porzi ha dichiarato che “il teatro deve rimanere della città e per la sua salvaguardia è possibile coniugare l’inserimento di forme imprenditoriali più moderne. Inoltre si potrebbe pensare a coniugare le altre istituzioni culturali presenti nella nostra regione come il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, l’Università per sviluppare progetti”. Per Bruno Biagiotti (Pdl) “se chiude il Pavone, in città si assiste ad un oscurantismo culturale. Inoltre – aggiunge il consigliere con una vena polemica – vorrei sapere in quale rigo del programma elettorale del Presidente Guasticchi è contemplata la cultura per il nostro territorio”. Ma del destino del Pavone si attribuisce anche parte di responsabilità alle scelte fatte qualche anno fa relative alla diffusione sul territorio di multisale cinematografiche. A pensarla così lo stesso Biagiotti, ma anche Piero Sorcini (Pdl), il quale aggiunge anche che i “problemi che vengono sottoposti all’attenzione dell’opinione pubblica devono avere la giusta attenzione e questo del teatro è sì un problema, ma non dobbiamo dimenticare il sovraffollamento delle carceri umbre e la mancanza di posti per anziani nelle case di riposo, tanto per citare alcuni esempi”. Per Luca Baldelli (Prc-Se), invece, “una istituzione culturale va sempre salvaguardata e andrà formulata una proposta organica di rilancio”. Per Giacomo Leonello Leonelli (Pd) “il problema non sta nelle multisale, ma nel prezzo troppo alto di affitto chiesto dalla proprietà ai gestori che ammonta a 50 mila euro l’anno”. Per Luca secondi (Pd) “l’amministrazione provinciale deve farsi carico di una problematica così importante per la città”. Condividi