studiolo.jpg
GUBBIO - Con l’apertura del nuovo Polo Museale di Palazzo Ducale, Gubbio ha scelto la cultura come fattore di crescita della collettività, come fonte di ricchezza e, oseremmo dire, come fattore di identità. La ricchezza come concetto che supera il puro arricchimento economico è stata assunta dall’amministrazione comunale a base delle sue scelte condivise con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e l’associazione Maggio Eugubino. Ne è una prova il progetto riguardante la rinascita dello Studiolo di Federico da Montefeltro e il nuovo allestimento museale di Palazzo Ducale, capace di ridare dignità ad una parte del patrimonio artistico di proprietà comunale altrimenti destinato all’oblio: 140 tele, 14 dipinti su tavola, arredi lignei, una statua in stoppa e argilla della metà del 1500 oltre, ovviamente, alla riproduzione dello Studiolo le cui rappresentazioni riguardano le virtù di Federico condottiero, governante e umanista. Quanto fin qui realizzato rappresenta, comunque, solo un primo passo per giungere ad una nuova politica museale che dovrà nel tempo essere in grado di catturare l’attenzione dei visitatori attraverso un progetto di soggiorno che sia un invito e che renda evidente come la città può essere compresa, goduta, vissuta nella sua atmosfera mediante una permanenza non affrettata e di passaggio rapido, da e per altre mete culturali. Parlare di cultura e turismo significa pertanto spingere il turista che consuma a trasformarsi in turista che investe; e cultura del turismo è anche offrire, come già si sta facendo, servizi che qualificano la città per il suo livello di civiltà nell’attenzione alla persona, in primo luogo residente. Gubbio è tra quelle città che hanno la ricchezza e l’opportunità di offrire un rapporto tra lo straordinario patrimonio artistico e il territorio naturale; valorizzare i percorsi museali è una scelta che la città ha fatto in collaborazione con soggetti pubblici e privati e da oggi si dovranno compiere scelte che attraverso la cooperazione permettano di avere un occhio più attento alle aspettative dei visitatori in considerazione della crescente espansione e diversificazione della domanda. La Giunta Comunale sta ponendo attenzione a questo aspetto, consapevole che la politica culturale ha bisogno di un rinnovamento profondo e di una capacità progettuale più ricca di creatività e invenzione. Ecco, dunque, la necessità di una valida programmazione culturale che prenda in esame: le mostre, integrate dal punto di vista dell’offerta tanto da non prevedere biglietti d’accesso distinti; modalità di apertura e accesso ai musei diverse, attuando per esempio la scelta di non praticare turni di chiusura o prevedendo aperture straordinarie; nelle politiche di prezzo ampliare la gamma delle possibilità, soprattutto con il pensiero rivolto a circuiti museali cittadini e regionali; i servizi, visti come facilities offerte dai musei ai propri visitatori; l’attenzione rivolta ai giovani per il futuro del turismo nelle città d’arte: al bisogno di conoscenza dobbiamo far corrispondere il possesso di strumenti che aiutino a leggere e a godere individualmente e collettivamente delle diverse espressioni artistiche, fondamentale per essere cittadini consapevoli della ricchezza del proprio territorio. Con la rinascita dello Studiolo si aprono nuove opportunità perché i musei sono una realtà di rilevanza strategica per lo sviluppo economico e una risorsa vitale da preservare, arricchire e rafforzare per salvaguardare le complesse e multiformi identità ambientali, economico-sociali ed etnico-culturali della Regione. Un sentito ringraziamento al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Cav. Carlo Colaiacovo, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria, unitamente alle Soprintendenze, all’Associazione Maggio Eugubino. Condividi