Un discorso durissimo quello che sta tenendo il presidente della Camera Gianfranco Fini a Gubbio, durante la prima giornata della scuola di formazione del Pdl: “Nel Pdl – dice Fini - serve più democrazia interna. Non mi risulta si sia mai riunita la direzione del partito". Contestare il Presidente del partito non è dannoso e anzi "farlo significa iniettare nel corpo del partito elementi in assenza dei quali il partito rischia di non esprimere le sue potenzialità", ha aggiunto. Chiedere democrazia interna non rappresenta "un reato di lesa maestà". "Chiedere il voto per gli immigrati – ha proseguito Fini - non significa essere catto-comunista”. Fini ha poi spiegato che sul tema dell'immigrazione bisogna ragionare non soltanto in termini di doveri, ma anche di diritti. "E' miope - ha proseguito - pensare a questo grande tema solo sul versante della sicurezza. Non dico che è sbagliato. Il rigore è sacrosanto. Ma bisogna pensare anche all'altro versante, quello dell'integrazione. In un paese che ha 4 milioni di stranieri non si può continuare solo con una politica dei doveri, ma cominciare a pensare a una politica dei diritti". Il presidente della Camera ha aggiunto che "respingere i clandestini è legittimo, ma se sui barconi vedo bambini la verifica della sussistenza del diritto di asilo la pretendo da un paese civile come il nostro. Su questo tema la Lega ha una concezione diversa dalla mia e spero anche dalla vostra. Con la Lega occorrono comunque momenti di confronto, perché se la legge Bossi-Fini porta anche il mio nome significa che è stata frutto di confronto". Condividi