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TERNI - Iniziamo col dire che la storia si ripete, nel 1938 le leggi razziali in Italia, oggi il pacchetto sicurezza, una volta le SS, oggi le ronde nere. Il Centro Sociale Germinal Cimarelli ha così deciso di organizzare un torneo di calcio antirazzista con l’intento di creare un antidoto alla profezia orwelliana, secondo la quale “il passato, cominciando da ieri, potrebbe essere abolito e la menzogna diventare realtà”. Perché un torneo di calcio? L'idea di partenza, è molto semplice, organizzare un evento che cerca il coinvolgimento diretto e la contaminazione fra realtà considerate normalmente contrastanti e contraddittorie: quella delle tifoserie calcistiche e dei gruppi ultrà, spesso etichettati come razzisti, e quella delle comunità di migranti, sempre più presenti sul territorio. Il calcio moderno rispecchia ed amplifica i malesseri e gli orrori della società in cui viviamo (razzismo, xenofobia, omofobia, neofascismo), portando ragazzi e ragazze a sfogare la propria frustrazione verso minoranze spesso inermi, scatenando la guerra tra ultimi. Oggi stiamo vivendo uno spostamento della società chiaramente verso destra, poiché la classe politica e i grandi poteri mediatici fanno leva sulla paura del diverso, imponendo un modello altamente semplificato ma totalmente sbagliato, dove il cattivo è l’immigrato, l’ultras o chiunque tenda a sovvertire questo stato di cose. Il calcio, e lo sport in generale, non è esente da questa mentalità, sempre più curve e gruppi ultras si identificano nei “valori” del razzismo e del neofascismo. (è ormai norma trovare celtiche negli stadi, o striscioni xenofobi). I governi (di qualunque colore politico) tendono a reprimere questi episodi con la violenza, la repressione e il controllo sociale (da ultimo l’dea della tessera del tifoso), che altro non fa che accrescere l’odio! Questo fa parte del doppiogioco messo in atto dai governanti, infatti se da un lato si riempiono la bocca di belle parole tipo integrazione, rispetto e cooperazione dall’altro è proprio l’odio, e la repressione che da loro l’alibi per intervenire in maniera drastica e riportare l’ordine emarginando i devianti! L’obiettivo del torneo è quello di dimostrare che tutto questo può cambiare, che non c’è bisogno della repressione e del controllo sociale. Nel nostro torneo, e con nostro intendo di tutti, non ci sono forze dell’ordine in tenuta antisommossa, non ci sono telecamere pronte a riprendere ogni angolo del campo e tantomeno non ci sono tessere del tifoso, non esistono fogli di via e centri di permanenza temporanea, NESSUNO SARÀ RESPINTO! In compenso c’è rivalità, quella sportiva, che permette il bel gioco, il divertimento, c’è la voglia di vincere, l’amicizia, la possibilità di sfogarsi e staccare dalla solita routine, ci sono i valori, quelli dell’antifascismo e dell’ antirazzismo, c’è cultura, politica e anche musica perché basta poco: UN TORNEO DI CALCIO, UNA MOSTRA CULTURALE E QUALCHE SERATA IN COMPGNIA PER MIGLIORARE NEL NOSTRO PICCOLO LA SOCIETA. Condividi