di Daniele Bovi
Più 410.788 euro e 87 centesimi. Ma si poteva fare di meglio. A tanto ammonta l’utile netto d’esercizio dell’Afas, ossia dell’azienda del Comune di Perugia che gestisce undici farmacie sparse sul territorio. E proprio il bilancio 2008 dell’azienda, che Umbrialeft vi anticipa, sarà l’oggetto della seduta della Commissione consiliare Bilancio di domani. Durante la seduta i membri della commissione dovranno anche decidere cosa fare di quei 263.260 euro e 55 centesimi, ossia quel 70 per cento dell’utile che spetta al Comune.
Ma, dicevamo, si poteva fare di meglio. Il perché lo spiega la preconsiliare della Giunta comunale del 27 agosto scorso, che riporta la nota integrativa al bilancio fatta dal direttore generale dell’Afas. Dove si premette che, seppur a fronte di una “grave crisi del settore farmaceutico”, l’Afas “ha chiuso con un confortante utile ante imposte” (Irap e Ires), “ed ha registrato un aumento del fatturato dell’1,85 per cento”. Premesso questo, nella preconsiliare si dice che i minori ricavi derivano dagli oltre 200mila euro di sconti per i prodotti relativi al “Paniere solidale, farmaci SOP E OTC nonché i costi relativi “all’erogazione di servizi e prestazioni aggiuntive”. Altra causa dei mancati introiti viene additata nella concorrenza fatta dalle parafarmacie.
Ma non finisce qui. A mettere i bastoni fra le ruote tra l’Afas e il reggiungimento del risultato d’esercizio previsto ci si sono messi pure gli uffici della Regione. In sostanza, il ritardo della Regione nell’approvare la pianta organica della nuova farmacia di Pila (ancora ferma al palo), “ha determinato un minore ricavo per un milione di euro e un mancato margine operativo di circa 316.400 euro”.
Dal lato dei costi poi, ad incidere è stato sia l’aumento delle spese per il personale a causa del rinnovo del contratto nazionale della categoria sia l’aumento delle ore lavorative prestate. Tra queste, la nuova guardia medica a Ponte San Giovanni e Villa Pitignano nonché l’apertura tutti i sabati pomeriggio e il servizio di reperibilità notturna della farmacia di San Mariano.
In ultimo, nella relazione si sottolinea come l’utile delle farmacie di San Feliciano e San Mariano (circa 34mila euro) vada ai comuni di Corciano e Magione. In pratica, l’Afas paga gli affitti dei locali (25mila euri all’anno per le due farmacie, mica pizza e fichi) e i comuni di Corciano e Magione prendono gli utili.
Per quanto riguarda il resto dei profitti, 37mila euro andranno ad incrementare il fondo di finanziamento per sviluppo e investimenti, altri 37mila al fondo di riserva per il rinnovo degli impianti, 37mila anche per il fondo di riserva legale.
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