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ROMA - Confindustria stima che il numero delle persone occupate cali di 700 mila unità tra il 4/o trimestre 2008 e il 4/o trimestre 2010. E' quanto prevede il Centro Studi dell'organizzazione che, nel dettaglio, vede 577 mila posti persi nel corso del 2009 e altri 120 mila nel 2010. Il Centro studi Confindustria stima che dal secondo trimestre del 2009 le imprese abbiano dovuto cominciare a ridurre l'input di lavoro ad un ritmo più alto del calo dell'attività, per spingere la produttività stessa per portarla verso i livelli pre-crisi. Per questo la domanda di lavoro potrà tornare a crescere solo dal secondo semestre del 2010. In questo quadro le ore di Cig sono vicine ai massimi: per Confindustria è ancora prematuro affermare che il ricorso alla Cassa si sia stabilizzato "anche se gli attuali livelli sono superiori ai massimi degli anni '80 e i dati da maggio a luglio sembrano indicare il raggiungimento del picco''. Il rischio dello scenario, comunque, è di un "maggiore peggioramento del mercato del lavoro". Soprattutto per i settori industriali, dove le cadute della produzione sono state molto ampie, il lento e solo parziale recupero dei livelli di attività produrrà ristrutturazioni, "con conseguente distruzione di capacità produttiva e livelli occupazionali più bassi". La ripresa dell'economia italiana si conferma "lenta e lunga e perciò insidiosa" e in cui si profilano ancora anni per recuperare i livelli di produzione toccati nel 2007. Lo afferma il responsabile del centro studi di Confindustria Luca Paolozzi, secondo il quale siamo "fuori dalla recessione ma ancora dentro le conseguenze della crisi". In alcuni settori, inoltre, il recupero dei livelli di produzione "potrebbe non avvenire mai". E questo è quello che "stiamo iniziando a leggere tutti i giorni sui giornali". MARCEGAGLIA: FUORI TUNNEL, MA MESI DURI PER LAVORO "Siamo fuori dal tunnel della recessione, il peggio è alle spalle ma la crescita sarà lenta e difficoltosa", dice la presidente della Confindustria, ricordando che "cominceremo ad avere un segno positivo nel 2010, anche se ancora ridotto". Per questo serviranno "alcuni anni per tornare ai livelli di produzione pre-crisi", precisa Marcegaglia che sintetizza così: "La situazione è in miglioramento, però la crisi non è finita". La leader degli industriali precisa che segnali di ripresa stanno emergendo sia a livello internazionale, sia italiano: "Ci saranno però da gestire alcuni mesi un po' complicati dal punto di vista dell'occupazione e serviranno grandi ristrutturazioni, riconversioni e cambiamenti anche nelle politiche degli imprenditori. Non siamo - ha concluso - davanti a una catastrofe, dobbiamo gestire mesi difficili ma il Paese ce la può fare". Condividi