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GUBBIO - Il sindaco Orfeo Goracci ha inviato alla presidente della Giunta Regionale Maria Rita Lorenzetti e all’assessore alla cultura Silvano Rometti una nota avente ad oggetto la Legge Regionale “Disciplina delle manifestazioni storiche”. «Su tale problematica - scrive Goracci -, nei giorni scorsi in maniera “singola” e spontanea molti protagonisti della vita culturale eugubina, associazioni, gruppi, famiglie, si erano pronunciati in maniera unanime sulla legge regionale approvata con delibera n. 319 del 21 luglio 2009 con giudizi totalmente negativi. A seguito di ciò, presso la residenza comunale, convocati dal sottoscritto sindaco della città di Gubbio, si sono incontrati rappresentanti della Curia Diocesana, dell’Università dei Muratori, della Famiglia dei Santubaldari, della Famiglia dei Sangiorgiari, della Famiglia dei Santantoniari, dell’Associazione Maggio Eugubino, della Società Balestrieri e della Confraternita di Santa Croce della Foce. Dopo un coinvolgente e appassionato confronto è stato predisposto il breve documento che segue con la richiesta di un incontro urgente prima che la giunta approvi il regolamento previsto dall’art. 10 della summenzionata legge. Questo il testo approvato unanimemente: “Ribadiamo il giudizio fortemente critico nei confronti della Legge Regionale “Disciplina delle Manifestazioni Storiche”. Non vogliamo per partito preso polemizzare o elevare muri nei confronti della Regione, ma è innegabile che la Festa dei Ceri non può stare in un elenco con decine di altre “rievocazioni”. Non possiamo confondere l’autenticità con la rievocazione, non parliamo soltanto della Festa dei Ceri ma di quelle manifestazioni che hanno una continuità secolare come il Palio della Balestra e altre tradizioni forti e radicate nella storia presenti in Umbria. Se, come abbiamo letto in alcune dichiarazioni dell’Assessore Rometti, la volontà della Regione è quella di “esaltare” e riconoscere le specificità e l’unicità della Festa dei Ceri, così come afferma l’art. 3 della legge, allora non si può che essere conseguenti. Nell’emanando regolamento che dovrà vedere la luce in tempi rapidi, la Festa dei Ceri dovrà avere uno “status” esclusivo e suo senza essere “confusa” con tante altre manifestazioni che meritano il nostro rispetto ma che non possono essere assolutamente paragonate con la nostra Festa. In mancanza di questa disponibilità e senza escludere anche eclatanti forme di protesta, annunciamo fin da ora la nostra richiesta che la Festa non sia presente in nessun elenco che la regione promuoverà e di fatto la soppressione dell’art. 3.”» Condividi