di Nicola Bossi
Alla Festa dell'Unità di Pian di Massiano di Perugia si conferma l'incertezza sull'esito elettorale del congresso regionale dopo il dibattitto tra i leader delle tre mozioni. Un dibattito per la verità un po' deboluccio con Bottini (Bersani) e Marinelli (Marino)che all'interno di una singola domanda - posta dai giornalisti - ci mettono tutto il programma, limitando così la comprensione. E con invece Stramaccioni nei panni dell'indipendente impenitente che si vuole permettere il lusso anche di rinunciare a qualche applauso per di fare un analisi asciutta e realista dell'Umbria e del Pd.
Riportare dunque le risposte dei tre candidati sarebbe fumoso. Meglio dunque per i lettori leggere i fuori-busta.
1)Sia Bottini che Stramaccioni sono convinti che la litigiosità interna rischia di prendere una brutta piega dopo il congresso. Spaccature in vista.
2)Stramaccioni se vincerà non è più disposto ad avallare le nomine in enti pubblici di ex consiglieri regionali o ex amministratori.
3)Sia Stramaccioni che Bottini non si affideranno ai sondaggi: costi troppi alti e difficoltà nel reperire un campione adeguato per le amministrative.
4)Bottini se sarà segretario vuole ripartire da questa esperienza di Governo regionale e dalla Lorenzetti per aprire però una nuova stagione di riforme sull'ente regione e puntanto sul binomio ambiente-turismo per nuovi posti di lavoro.
5)Stramaccioni se sarà segretario non ha nessuna intenzione di riproporre Locchi e Lorenzetti per la Regione, e pensa ad una cura dimagrante della macchina pubblica per liberare risorse per il nuovo sviluppo regionale.
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