PERUGIA - “Con l'inizio delle convocazioni sui posti disponibili per le nomine annuali, anche in Umbria è cominciata la decimazione dei lavoratori della scuola; il governo getta la maschera e le rassicurazioni bugiarde del ministro Gelmini si palesano in tutta la loro gravità. A questo punto è assolutamente necessario inviare un segnale forte ed unitario al governo anche attraverso iniziative come quelle del 'No Gelmini day'”. Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e Civici a Palazzo Cesaroni, Oliviero Dottorini, e la responsabile Scuola e formazione Emanuela Arcaleni annunciano l'adesione del Sole che ride all'iniziativa prevista per il 5 settembre in tutte le province italiane. “Dobbiamo prendere le difese dei lavoratori, dell’offerta formativa fino ad oggi garantita e delle tante famiglie che incontreranno disagi e disservizi enormi a causa della controriforma del governo Berlusconi – afferma Dottorini – poiché la scuola pubblica sta subendo un attacco gravissimo, capace di produrre solamente un impoverimento sia qualitativo che quantitativo. Purtroppo – prosegue - siamo stati facili profeti quando nei mesi passati abbiamo più volte denunciato il rischio di quello a cui oggi stiamo assistendo. In Umbria a essere cancellati saranno circa 800 posti di lavoro, tra insegnanti e non docenti. Le rassicurazioni della Gelmini si rivelano per quello che sono: una presa in giro per i lavoratori e le famiglie. Quello che ci aspetta – secondo il capogruppo dei Verdi e Civici - sono scuole in grandi difficoltà anche per operazioni semplici come l’apertura e la chiusura degli edifici, per non parlare della didattica, e di tutte le attività di insegnamento”. “E' fondamentale – continua - ricordare che i tagli previsti dal Governo comporteranno problemi seri: dall'impossibilità di garantire l'apertura di nuove sezioni di scuola dell'infanzia (e quindi la presenza di liste di attesa) alla mancata copertura delle ore per il sostegno ai ragazzi disabili e portatori di handicap, dal taglio delle ore di alternativa all'insegnamento della religione cattolica all'impossibilità di garantire attività di laboratorio, dalla totale impossibilità di creazione di gruppi di lavoro per recuperi e potenziamento alla inefficienza dell'insegnamento dell'informatica su piccoli laboratori con classi di 30 studenti. Inoltre, dal settembre 2010 la Regione dovrà allinearsi alla normativa nazionale e chiudere i piccoli plessi scolastici, una vera mannaia per l'istruzione pubblica gratuita”. Secondo gli esponenti umbri del Sole che Ride, tutti questi motivi “rendono necessario garantire il massimo sostegno ai precari della scuola e a tutti quanti intendano manifestare il proprio dissenso con le scelte operate dal ministro Gelmini, portando avanti una battaglia per la tutela e per l'elevamento della qualità dei sistemi educativi e formativi italiani, sui quali si misura il grado di civiltà di un paese”. Condividi