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CITTA' DI CASTELLO - All’incontro fra il genio di Mendelssohn e quello di Shakespeare è affidata la serata finale del Festival delle Nazioni, che chiude la sua 42sima edizione con uno spettacolo estremamente evocativo e di particolare fascino. Il programma della serata prevede l’esecuzione de Le Ebridi Ouverture op. 26 di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Composta a vent’anni in seguito ad un viaggio nella Scozia del nord, viene considerata una delle massime espressioni del romanticismo musicale. Di seguito, Sogno d’una notte di mezza estate, il capolavoro scritto dallo stesso Mendelssohn per accompagnare la rappresentazione teatrale della commedia shakespeariana che grande successo andava riscuotendo in tutta Europa in quegli anni. Palcoscenico affollato di grandi nomi per l’evento conclusivo della rassegna tifernate. La Filarmonica Arturo Toscanini di Parma diretta dallo scozzese Stewart Robertson; il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Piero Monti; l’attore e autore teatrale Vittorio Franceschi, a cui è affidata la voce recitante nel Sogno di una notte di mezza estate; i soprani Gabriella Cecchi ed Elizabeth Chard. Un cast d’eccezione che trascinerà il pubblico direttamente nelle magiche atmosfere di quella che quest’anno è stata la nazione ospite del Festival: la Gran Bretagna. Il profumo del mare, gli sconfinati paesaggi scozzesi, gli elfi, le fate e i boschi incantati. Atmosfere e scenari squisitamente inglesi, filtrati dall’occhio e dalla musica del compositore tedesco che dell’Inghilterra fece la sua seconda patria e dell’inglese la sua prima lingua. Nell’ imponente Chiesa di San Domenico a Città di Castello il Festival delle Nazioni punta su uno spettacolo romantico e seducente per salutare e dare al suo pubblico appuntamento all’anno prossimo. Condividi