di Daniele Bovi
Chiuso per manuntenzione. E per riflessione sul da farsi. E’ questa, per il momento, la sorte del teatro Pavone di Perugia, uno dei cuori culturali della città che rischia di chiudere i battenti. Oggi pomeriggio, passando di fronte allo storico teatro, lo spettacolo non era benaugurante: quattro o cinque furgoni con operai al lavoro sembravano smontare il teatro. In realtà, stavano preparando gli allestimenti per la tre giorni di studi delle Acli che prenderà il via domani proprio al Pavone. Domani mattina invece, nelle stanze della Regione, si terrà un summit tra rappresetanti della Regione, della Provincia, del Comune e della propietà.
In attesa di novità significative, gli unici ad aver presentato un progetto di rilancio del teatro sono Alessandro Riccini Ricci del Batik Film Festival insieme a Riccardo Bizzarri del cinema Zenith. E proprio del progetto di rilancio del teatro Umbrialeft ha parlato con Riccini Ricci, che parte facendo un’analisi della situazione: “Al centro della città – dice ad Umbrialeft – esiste un teatro che ha funzionato facendo attività cinematografica e inserendo al contempo altri tipi di eventi più o meno commerciali. Fino all’anno scorso questo equilibrio è funzionato”. Fino a quando, cioè, gli incassi del cinema non hanno fatto segnare un disastroso meno 40 per cento.
“Ora – dice Ricci – la sala ha evidenziato tutti i suoi limiti: il cinema non può essere la sola attività del teatro. Da qui parte il nostro progetto”. In sintesi, Riccini Ricci e Bizzarri vorrebbero far diventare il teatro il “motore culturale della città”. Il come è lo stesso Ricci a spiegarlo: “Avendo a disposizione questo spazio privato ma che ha anche una funzione pubblica per la vita culturale della città, pensiamo di creare un polo culturale che proietti non solo i film in anteprima ma che parli di cinema e letteratura, di cinema e musica, di cinema e scuola e altro ancora. Dall’altra bisogna poi diversificare l’offerta con altri tipi di iniziative come il teatro classico o sperimentale, oppure quello delle marionette”.
Il Pavone, nelle intenzioni dei due, potrà relazionarsi con le biblioteche di Perugia e con la biblioteca delle Nuvole (“perché non organizzare – si chiede Ricci - una rassegna sul cinema d’animazione?) oppure con i commercianti del centro (“perché non organizzare a Natale iniziative che portino clienti”?). “E il Centro Studi sullo Spettacolo del Tsu – prosegue Riccini Ricci - non potrebbe organizzare omaggi ai tanti attori anche di cinema che calcano il palcoscenico del Morlacchi?
In sostanza, Riccini Ricci e Bizzarri vogliono un progetto “che guardi lontano, che abbia una prospettiva. La proprietà del teatro (in mano all’Accademia del Pavone, ndr) ci ha chiesto di sottoscrivere solo un anno di contratto. Questo però è solo un modo di fare cassa senza prendere impegni con nessuno”.
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