di Daniele Bovi
La gente torna dalle ferie, le fabbriche riaprono e ci pensa la Cgil di Perugia far notare che la crisi economica in ferie non c'è andata. Tutt'altro. E ora aspetta al varco istituzioni e sindacati per un autunno che si annuncia quantomeno complesso per famiglie e lavoratori. A squadernare i numeri della crisi economica nel cuore verde d'Italia ci ha pensato questa mattina il segretario Bravi.
"Per quanto riguarda i primi sei mesi dell'anno - dice Bravi - la mobilità è aumentata dell'86 per cento, le domande di disoccupazione sono triplicate, la cassa integrazione non in deroga è aumentata del 460 per cento, mentre per quella in deroga abbiamo resgistrato 550 accordi. In provincia di Perugia, invece, i cassintegrati sono 10mila".
Con uno scenario del genere, è questo il succo del ragionamento di Bravi, la Cgil non vuol recitare solo la parte del notaio che firma accordi di cassa integrazione. "Bisogna mettere in piedi - ammonisce Bravi - un apparato di contrasto della crisi per non uscirne ridimensionati".
Di fronte a questo quadro il sindacato provinciale ha deciso appunto di mettere in piedi una serie di iniziative di mobilitazione in tutto il territorio provinciale. Si partirà il 15 settembre a Marsciano (davanti alla Emu), per spostarsi il 16 a Nocera Umbra di fronte allo stabilimento Merloni. Il 17 sarà la volta di Castiglione del Lago (davanti alla Euroservice), mentre il 21 settembre il sindacato si sposterà nell'Alta Umbria, ad Umbertide (davanti alla Terex).
A conclusione di questa settimana di mobilitazione la Cgil di Perugia organizzerà il 22 settembre un presidio davanti alla Prefettura del capoluogo umbro, simbolo del Governo nazionale, per chiedere in primo luogo garanzie sugli ammortizzatori sociali, a partire dal raddoppio della Cassa integrazione. Se non si raddoppiano le 52 settimane di cassa integrazione infatti, sottolinea la Cgil di Perugia, il rischio è quello di passare alla fase successiva. Ossia ai licenziamenti. "Anche la Confindustria - dice Bravi - dovrebbe appoggiare questa proposta".
“Vorremmo che questa manifestazione fosse il più possibile unitaria – ha concluso Mario Bravi – e per questo invitiamo formalmente Cisl e Uil, oltre alle istituzioni e alle forze politiche che vorranno partecipare, ad essere con noi il prossimo 22 settembre per chiedere al Governo di fare di più di fronte a questa crisi”.
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