Sul "no" alla visione integrale del fascicolo del caso Boffo i due magistrati, Cardella e Panariello, hanno avuto due visioni diverse: il primo era favorevole alla divulgazione con il vincolo di cancellare il nome della parte offesa (la donna di Terni molestata). Il secondo invece ha deciso di dare soltanto il decreto penale. La divergenza di veduta è stata spiegata dallo stesso Gip alla stampa. Panariello ha così motivato la sua decisione: "Il diritto di cronaca può essere soddisfatto attraverso la divulgazione del fatto, cioè di come si è concluso il procedimento". Sul decreto penale è stato oscurato il nome della parte lesa. bnc Condividi