di Nicola Bossi
Mai come questa volta l'attacco al Pm Giuliano Mignini, titolare dell'inchiesta sul caso Meredith, è stato pesante, volgare e da querela immediata. Stavolta ad attaccare il magistrato umbro è stato uno scrittore americano - autore del conosciuto Le Famose Patate - Joe Cottonwood che dalle pagine de Il Giornale di Vittorio Feltri ha rilasciato dichiarazioni oltre il limite e non solo ha offeso il magistrato perugino ma anche l'Italia adombrando dubbi sulla giustizia quando affronta un'indagine che ha per protagonista americani. Noi abbiamo voluto riportare le dichiarazioni dello scrittore - è soltanto l'ultimo degli attacchi al magistrato del caso Meredith - per dimostare ciò che si sapeva: una consapevole o inconsapevole campagna stampa contro di lui per condizionare i lavori sul caso Meredith che vede imputata la ragazza americana Amanda Knox. Accusare Mignini di essere amante della prima pagina è assurdo: un magistrato che difficilmente parla con i giornalisti, schivo, una vita privata sempre fuori dalla ribalta e un profondo credo religioso, sono le sue caratteristiche. Addirittura metterlo insieme nel cerchio dei magistrati americani che si accaniscono con gli afroamericani e poi totalmente assurdo. Mignini è magistrato coraggioso e non uno con un super-ego. Spetta a lui il ruolo di indagare, mentre alla stampa quello di verificare e descrivere i fatti. Gli americani si ricordino della sovranità popolare del popolo e delle istituzioni italiane. Detto questo non sempre siamo stati d'accordo con le decisione del magistrato - vedi il carcere inflitto a Mario Spezi, giornalista ed esperto del Mostro di Firenze - ma da qui a sparare a zero su di lui è assurdo.
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