“Piena condivisione” delle ragioni della protesta per le insostenibili condizione di lavoro del personale che opera negli istituiti di pena e per le difficili condizioni di vita dei detenuti è stata espressa dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Damiano Stufara, durante l’incontro avuto stamani in assessorato con i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria dell’Umbria (presenti le sigle UGL, Sappe, CGIL Funzione Pubblica dell’Umbria e di Terni, CISL Fns, Sinappe, CNPP e UIL PA).
Nel corso dell’incontro l’assessore ha annunciato che la Giunta regionale si farà portavoce della situazione di grave disagio presente nei quattro istituti di pena della regione, chiedendo al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, di concordare un tavolo ministeriale sull’emergenza in corso. Ciò a sostegno della richiesta dei sindacati degli agenti di custodia di adeguare gli organici nelle strutture carcerarie, ma anche per sollecitare congrue risorse finanziarie destinate alla sanità penitenziaria, da circa un anno trasferita al sistema sanitario regionale.
“Nonostante l’opera di razionalizzazione dei servizi che abbiamo portato avanti – ha detto Stufara - le risorse erogate dallo Stato sono assolutamente inadeguate in quanto conteggiate sulla base delle spese sostenute nel 2006, quando le carceri umbre ospitavano circa 600 detenuti. Oggi la popolazione carceraria è invece raddoppiata, superando il limite di capienza tollerabile delle strutture tarato sulle 1100 unità. Come Giunta regionale – ha concluso l’assessore, in coerenza con il protocollo d’intesa firmato nel 2001 tra Ministero e Regione Umbria, intendiamo aprire un confronto con il Governo nazionale affinché negli istituti di pena dell’Umbria tornino ad esserci condizioni di lavoro, di sicurezza e vivibilità proprie di un Paese che si dice civile”.
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