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Una mostra che restituisce all’opera di Marcello Biagiotti il merito che gli spetta. Un artista perugino, dalla creatività onirica e surreale, che è rimasto tra le quinte del panorama umbro e che è più conosciuto e famoso nelle altre regioni e all’estero che non qui. “Ma oggi - come lui stesso ha annunciato nel corso della inaugurazione (sabato scorso) della sua personale, presso il CERP – Centro Espositivo della Rocca Paolina a Perugia - sono riuscito, grazie alla Provincia, ad esporre in casa mia, di cui ho sempre avuto molta nostalgia durante le mostre che ho allestito fuori”. L’evento artistico è infatti promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Perugia e curato dai critici Antonio Carlo Ponti e Paolo Nardon: pittura, scultura, grafica e ceramica sono le quattro sezioni di cui si compone. Nella varie sezioni sono presenti complessivamente 130 opere che vanno dal 1970 al 2009. Nel corso della cerimonia inaugurale sono intervenuti, oltre l’artista, i critici, il Presidente dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia Alfredo De Poi, l’Assessore provinciale alle attività culturali Donatella Porzi, il Vice Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Biagiotti e l’Assessore comunale di Perugia allo sviluppo economico e turismo Giuseppe Lomurno. “130 opere d’arte – ha commentato Porzi – da dove emergono storie che possono essere reali e ironiche. Biagiotti è un grande artista con una profonda evoluzione, una grande bravura e che sa fare del pennello sapiente uso”. “Biagiotti – è il commento di Antonio Carlo Ponti – è un artista di grandissimo coraggio perché non ha mai abbandonato la sua visione figurativa del mondo. Dal ’60 ha continuato a lavorare da professionista dell’arte grazie ai suoi proventi. Ha continuato soffrendo la realtà e si è rifugiato nel sogno, sempre fedele, onesto e coerente con se stesso. E’ una pittura, la sua, ricca di trame narrative, di messaggi e di ironie feconde, di idee e di approdi mirabili. Un mondo, quello di Biagiotti dove l’artista soffre, si diverte e si confessa”. “Biagiotti – è il commento di Paolo Nardon – è riuscito magistralmente a padroneggiare questo spazio così complesso con le sue opere”. Bruno Biagiotti ha portato il saluto del Consiglio Provinciale, ricordando come la Provincia sia sempre attenta a tutte le forme d’arte della città, Perugia, in questo caso, ha riscoperto un proprio figlio dandogli la possibilità di esporre e valorizzare questo suo talento”. Tutti nel corso dell’incontro hanno sollevato il problema annoso dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia auspicando “una veloce soluzione alla precarietà di un’Istituzione così importante per la città di Perugia”. Nella pittura di Marcello Biagiotti il colore acquista un’energia evocativa capace di far convivere i dati della memoria e delle percezioni immediate. Si tratta di un colore psicologico che diventa parte essenziale delle immagini che invadono, dagli orti alla tela, i suoi quadri. Elemento distintivo della scultura delle sue opere è la sensualità del corpo, inteso come materia che esprime tensione ed energia, la sua passione per le forme fortemente allungate come metafora della necessità di dare all’uomo identità adeguata al tempo ed allo spazio. Nelle opere grafiche di Biagiotti ci si trova di fronte a costanti visioni figurali che si collocano all’interno di spazi che assumono il significato di elaborazioni creative arcane ed immaginarie, in un’atmosfera onirica e sognante di luoghi astratti e lontani in cui regnano concreto e irrealtà. La sua ceramica si concretizza nella struttura armonica dell’architettura tridimensionale, dove prevalgono luci ed ombre a creare, nelle linee morbide ed originali, contrappunti tonali di alta capacità evocativa in una combinazione perfetta tra fantasia e tecnica. La mostra rimarrà a disposizione del pubblico fino al prossimo 20 settembre. Condividi