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ASSISI - ''Per la nuova sede del commissariato di polizia di Assisi siamo ormai in dirittura d'arrivo'': a renderlo noto è Massimo Montebove, portavoce nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia con un comunicato diffuso oggi. ''Come sindacato - ha affermato Montebove - abbiamo sempre sostenuto la posizione del sindaco Claudio Ricci e ci siamo adoperati anche a Roma, col ministero dell''Interno, per una definitiva soluzione della questione. Resta il nodo degli organici e dei mezzi, che interessa Assisi ma anche gli altri commissariati: Foligno, Spoleto e Citta'' di Castello. Presidi che sono sotto organico, assieme agli uffici della stradale e della polfer sparsi in tutta la regione, di almeno cinquanta unità di personale. E un congruo numero di operatori, almeno una quarantina, è necessario anche per la questura di Perugia, dove spesso si ha difficoltà a mettere insieme i turni per le volanti. Queste nostre richieste sono al vaglio del dipartimento di pubblica sicurezza che entro fine anno disporrà una vasta movimentazione di personale in tutta Italia, considerando anche l'immissione in ruolo di centinaia e centinaia di nuovi agenti in uscita dai corsi di formazione''. ''Su Assisi - aggiunge Mirco Giuriati, segretario provinciale del Sap di Perugia - stiamo da tempo conducendo una battaglia di principio e di sostanza. La nostra posizione è' quella di difendere e incrementare, se possibile, i posti di polizia sul territorio. Perché i cittadini vogliono sicurezza, che non può certo essere garantita dalle ''passeggiate'' inutili di militari e ronde. Per l'Umbria, oltre al nodo degli organici, si pone con forza la questione degli automezzi: le nostre macchine hanno mediamente 250.000 km e le nuove Alfa 159 sono insufficienti, come numero, per garantire adeguati servizio di controllo del territorio. Per questo, abbiamo sollecitato il questore a farsi interprete presso il ministero dell'Interno del disagio degli operatori di polizia, affinché con urgenza siano trovate le opportune soluzioni. Anche perché tra i nostri colleghi il disagio è grande e continuando di questo passo - ha concluso Giuriati - saremo costretti ancora una volta, come due anni, a scendere a migliaia in piazza a Roma''. Condividi