CITTA' DI CASTELLO - “Oggi siamo qui per ringraziare chi ha lavorato in modo gratuito e disinteressato e per ribadire il ruolo dell’istituto nelle politiche locali a favore della terza età”: così il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini ha salutato Lucio Girelli, presidente delle Opere Pie “Muzi Betti” ed il Consiglio di Amministrazione, che lo ha affiancato durante il mandato, composto da Ivo Bosi, Lazzaro Gaudenzi Fiorucci, Marta Montedori e Carlo Nicastro. All’incontro ha partecipato anche il direttore generale della Asl 1 Emilio Duca.
“La città deve essere grata a coloro che mettono a disposizione tempo e competenze al servizio di una struttura, che rappresenta un segmento importante nell’assistenza e la cura degli anziani non autosufficienti. Le opere pie - ha aggiunto il sindaco - rappresentano un punto di riferimento per la domanda di salute che emerge anche nell’ambito della psichiatria o del morbo di Alzheimer, settori su cui la Muzi Betti è in grado di dispiegare appieno la sua missione, arricchendola di servizi innovativi e all’avanguardia. Guardando al futuro, riteniamo che sia opportuno adeguare le prestazioni e la dotazione, attivando progetti come, ad esempio, il cosiddetto ‘Dopo di noi’, diretto ad accogliere i disabili, privi di reti parentali”.
A tracciare un bilancio delle cose fatte è stato lo stesso presidente Lucio Girelli, sottolineando come “sia dal punto di vista strutturale che funzionale abbiamo proseguito il lavoro impostato da chi ci ha preceduto, ultimando la messa a norma dei novanta posti letto, che hanno ottenuto la certificazione regionale. Inoltre abbiamo avviato le procedure per ristrutturare l’intero complesso ed aumentarne le potenzialità come residenza protetta, destinata agli ospiti non autosufficienti ma anche ai disabili, rimasti senza genitori, un progetto che potrà contare anche su un consistente finanziamento del Lion Club. Tra gli interventi per aumentare l’efficienza del complesso e modernizzarne la logistica, dobbiamo annoverare la sostituzione delle caldaie e dell’impianto idraulico e termico, l’anello antincendio, esterno ed interno, una pianificazione che ha assorbito notevoli risorse. Stiamo lavorando - ha proseguito Girelli - alla realizzazione di un giardino per i malati di Alzheimer, affinché anche il fenomeno del wondering (il camminare continuo) sia gestito senza pericoli all’interno della struttura. L’introduzione della cartella clinica e dei piani di assistenza personalizzati chiudono il cerchio sul lavoro che abbiamo portato avanti per migliorare gli standard e avere percorsi di cura individuali. Mi auguro che la presenza del direttore generale preluda ad una collaborazione sempre migliore e costruttiva con l’azienda sanitaria, in modo da poter fornire un servizio adeguato alle necessità”.
“Da un punto di vista generale mantenere livelli di socialità e di scambio con il territorio è considerato l’approccio migliore alle problematiche della terza età, in un frangente storico che vede allungarsi progressivamente l’età media e l’emergere di patologie connesse al prolungamento della vita” ha detto Emilio Duca, ricordando “di aver già conosciuto nella sua attività professionale la struttura, che rientra nel progetto della Regione dell’Umbria per definire non solo contenitori ma anche i contenuti delle politiche sanitarie. Questo criterio ha condotto alla certificazione degli standard e ad innescare un processo di riqualificazione di tutte le case di cura, pubbliche e private. Sono convinto che Muzi-Betti sia strategica nel quadro della azienda locale e abbia i numeri per sviluppare vocazioni allo stato attuale in fieri”.
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