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di Nicola Bossi Una parte del Partito Democratico umbro vuole tornare a sentirsi e muoversi comune comunità sociale, aperta e riformatrice. L'individualismo sociale del primo Pd di marca veltroniana vuole essere riposto in un cassetto così come l'anima di sinistra liberale che preferisce l'Io al Noi. Una questione ideologica importante - solo apparentemente filosofica - che Lamberto Bottini, leader della mozione Bersani in Umbria, ha ribadito ai molti che ieri sera hanno voluto seguirlo al Cva di Balanzano. In ballo c'era l'organizzazione degli eventi elettorali in vista del congresso regionale e nazionale. "Dobbiamo ritornare al Noi e non più all'Io - spiega Bottini - che ci ha portato a qualcosa come il 26 per cento delle elezione europee. Un ritorno al Noi anche per mettere in piedi un congresso all'insegna della passione e del coinvolgimento degli elettori". Bottini non ha paura di fare autocritica sul passato: "Di errori ne abbiamo fatti e se due anni fa abbiamo dato vita a un nuovo partito, oggi abbiamo bisogno di un partito nuovo, che sia meno incerto e più comprensibile, riconoscibile. Un partito strutturato, forte, autorevolmente posizionato nella coalizione di centrosinistra e che sappia ridare credibilità alla politica, nella consapevolezza che le istituzioni hanno bisogno della politica per interpretare la società. E’ in questa ottica che dobbiamo impegnarci per dare consistenza al pluralismo del nostro partito e trovare sedi per discutere della complessità del mondo”. Condividi