CITTA' DI CASTELLO - Hanno organizzato “Altotevere per l’Abruzzo”, raccolto viveri, fatto volontariato presso il campo della Caritas umbra nella periferia ovest dell’Aquila e oggi (giovedì 27 agosto) i promotori dell’iniziativa, ragazzi e ragazze di Città di Castello, hanno raccontato al sindaco Fernanda Cecchini la loro esperienza e il bilancio positivo dell’iniziativa.
A nome del gruppo, Marco Bonatti e Marco Montedori, nell’incontro avuto nel Palazzo comunale, hanno ribadito come “Le due serate al Parco Alexander Langer siano state apprezzate dal pubblico e abbiano visto come protagonisti due band abruzzesi, ‘Mo’ better band’ e ‘Mercanti di liquore’, insieme ai musicisti di Novamusica. La piccola rassegna ha coinvolto anche le famiglie con ‘Il sicomoro’ che ha curato l’animazione per i più piccoli e una mostra di disegni realizzati dai bambini delle tendopoli, l’apertura dello stand gastronomico, curato da Il fiore. Il nostro obiettivo era - dicono i due giovani - stimolare la solidarietà, mostrando le condizioni in cui le popolazioni stanno vivendo attraverso le fotografie di Enrico Milanesi, Dante Renzacci e Vittorio Vincenti. In concomitanza è stata promossa una raccolta di viveri in 19 supermercati dell’Alto Tevere, invitando i clienti a comprare in base ad una lista di cose necessarie, fornita dalla Caritas. Il materiale, oltre 40 scatoloni, è stato trasportato il 27 luglio direttamente all’Aquila e distribuito alle centinaia di famiglie della tendopoli di Pettino.
“Siamo orgogliosi di voi per l’opera meritoria che avete svolto a favore delle popolazioni colpite dal sisma” ha dichiarato il sindaco Fernanda Cecchini “e perché avete rappresentato la vicinanza e la partecipazione della nostra comunità al dramma che ha colpito l’Abruzzo. Città di Castello ha prodotto uno sforzo notevole, mettendo a disposizione uomini e risorse sia nell’emergenza che nella gestione attuale delle tantissime persone, colpite negli affetti e nelle cose. Ho accolto positivamente l’intenzione dei ragazzi di dare una continuità alle loro iniziative, rivolgendo l’attenzione anche a realtà cittadine che esprimono disagio o indigenza.
L’occasione infine è utile per parlare di giovani senza stigmatizzarne fenomeni deteriori - bullismo, uso di sostanze, inadeguatezza culturale - ma ricordando che esiste una maggioranza di loro integrata nella società, sana e pronta a spendersi per gli altri, ma che difficilmente conquista le prime pagine di giornali e tv”.
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