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GUBBIO - 'Siamo felici delle 6.000 presenze circa che ci hanno seguito dal 10 al 25 agosto nelle nostre proposte, 7 concerti, 3 street parades ed una proiezione cinematografica'. E' quanto evidenziano Massimo Manzi e Luigi Filippini, rispettivamente direttori artistico e organizzativo di 'Gubbio No Borders', l'Italian Jazz Festival che ieri sera al Teatro Romano della citta' dei Ceri ha chiuso l'ottava edizione con il concerto 'Anima Blues' di Eugenio Finardi. 'Gia' guardiamo al 2010, per la costruzione di un programma che sappia accontentare piu' pubblici - ha aggiunto Filippini, anima dell'Associazione Culturale Gubbio No Borders che cura l'appuntamento in sinergia con il Comune eugubino - sia quando offriremo raffinati concerti sia quando proporremo esecuzioni musicali popolari. Ci fa piacere - e' la riflessione dell'organizzatore - quando i musicisti italiani ci ringraziano dicendoci che offriamo loro l'opportunita' di sperimentare e trovare la propria cifra stilistica in un'autonomia creativa che rende la kermesse pressoche' unica'. Per quanto rigurda la performance di ieri sera, Eugenio Finardi, accompagnato da 4 musicisti, ha offerto pezzi classici del blues e le canzoni storiche da 'Le ragazze di Osaka' ad 'Extraterrestre', da 'La radio' ad 'Un uomo' per finire con una 'perla' del suo repertorio come 'Musica ribelle', risvegliando l'entusiasmo, mai sopito, di molti dei fan degli anni 70. Tra gli artisti di 'Gubbio No Borders' svoltosi anche nelle cornici del Chiostro grande dell'ex Convento di San Pietro, nella Taverna di Sant'Antonio e lungo le vie del centro storico, Danilo Rea, Francesco Cafiso con l'Italian Jazz Quartet, Fabrizio Bosso e Javier Girotto con il Latin Quintet, Daniele Mencarelli, Renzo Ruggeri Big Band, Linda, Joanna Rimmer; ed ancora la P-Funking Band con Monica Hill per la sezione 'Terra mia', mentre nel capitolo Cinema e' stato proiettato il film 'The Piano Blues' di Clint Eastwood. Condividi