di D.B.
Una bacchettata sulle mani a due dei tre contendenti per la segreteria regionale del Pd e un avvertimento per quanto riguarda le alleanze. E' il succo dell'intervista rilasciata da Piero Fassino (oggi in Umbria a sostegno di Franceschini) al Corriere dell'Umbria. Il passaggio più gustoso è proprio quello che riguarda le alleanze. "Vanno valutate - dice Fassino - le condizioni per un'intesa con l'Udc. Con le europee in Umbria il Pdl è diventato il primo partito. Risultato storico. Vanno riviste le alleanze anche qui, per non perdere". In sostanza, una apertura verso i casiniani andrebbe almeno tentata.
L'ex segretario Ds prosegue poi tessendo le lodi del buongoverno umbro fatto di "sanità, asili nido, ambiente e sostegno alle pmi" che rappresentano le "politiche di eccellenza" della regione. Tutte cose di cui, secondo Fassino, gli umbri terranno conto nel segreto dell'urna. Ma se questo è vero e se il centrosinistra ha così ben governato la regione da qualche secolo a questa parte allora perché, "per non perdere", bisogna rivedere le alleanze?
Quando poi Antonini del 'Corriere' gli ricorda che Stramaccioni (mozione Franceschini) e Bottini (sponda Bersani) per il momento più che parlare di politica si sono solo scambiati reciproche accuse, Fassino rimprovera i due e dice che "il confronto deve restare su una dimensione politica e programmatica. I candidati devono evitare il più possibile aspetti polemici, militano nello stesso partito e credono negli stessi valori".
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