di Nicola Bossi
Un centro d'accoglienza per stranieri, che hanno fatto richiesta da rifugiati politici, sta mettendo d'accordo sia il centrodestra che il centrosinistra a Todi. Una unità di vedute sui diritti dei cittadini - confinanti con la struttura - e su una gestione da parte della Caritas non proprio all'insegna dell'integrazione e dei diritti-doveri. Contro il centro - dove ci sono bivacchi, rumori fino a tarda notte e anche liti tra diverse etnie- è stato realizzato un esposto da parte di cittadini - una cinquantina - che appartengono a tutto l'arco costituzionale della politica tuderte: dalla Fiamma, passando per l'Udc fino ad ambienti del Pd e di Rifondazione -. Nell'esposto si spiega al sindaco Antonino Ruggiano che "sono rare le notti in cui dal Centro o dalla strada antistante non provengono grida e schiamazzi vari tali da impedire al vicinato un tranquillo riposo e ciò si protrae sempre fino a tardissima ora, anche fino alle due di notte o finchè le proteste - o i carabinieri - non mettono fine alla baldoria". Nell'esposto i cittadini chiedono "un intervento risolutore anche prevedendo, se proprio non può farsi diversamente, una diversa ubicazione del centro caritas in altra struttura".
La richiesta non è folle: la Caritas e la Chiesa hanno a disposizione molti altri posti in periferia e a valle dove ospitare il centro senza creare conflitti. Inoltre gli ospiti del centro, se fanno quello che fanno, è perchè non sono molto seguiti. Non sappiamo se sono stati attivati servizi di integrazione, di studio della lingua e di psicologi. L'unica certerza è la mensa.
La polemica e l'esposto non ha avuto grande risalto sui media: è forte la paura di incrinare i rapporti tra politica e potere ecclesiastico?
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