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PERUGIA - “Rilanciamo con forza la proposta di istituire un mercato settimanale a Città di Castello aperto alle produzioni locali, tipiche e di qualità. Un mercato a ‘chilometri zero’ che in altre realtà del paese sta ottenendo una straordinaria risposta riuscendo a mettere a contatto diretto produttori e consumatori”. La proposta viene dal capogruppo regionale dei Verdi e Civici, Oliviero Dottorini, secondo il quale “già tre anni fa il nostro consigliere comunale Roberto Lensi propose di individuare uno spazio nel mercato settimanale per la vendita diretta di prodotti tipici, biologici e di qualità provenienti dalle aziende agricole della vallata, ma l’amministrazione tifernate si è sempre dimostrata sorda a qualsiasi sollecitazione. Oggi, anche alla luce della buona risposta ottenuta dal mercato improvvisato che ha affiancato la mostra del bestiame, è necessario che l’amministrazione comunale torni sui suoi passi”. “Soprattutto in tempi di crisi – continua il capogruppo dei Verdi - è necessario creare occasioni di vendita per quella produzione locale che assicura tracciabilità, sicurezza e qualità, garantendo alla cittadinanza prodotti a costi contenuti, ma soprattutto qualitativamente ed ecologicamente sostenibili”. Il consigliere regionale torna dunque a chiedere con forza che l’amministrazione comunale si faccia carico di promuovere uno spazio settimanale o quindicinale per la vendita diretta di prodotti a “chilometri zero”. “La larga diffusione dei cosiddetti ‘farmer’s market’ e dei gruppi di acquisto solidale – spiega Dottorini, che è anche presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - indica una tendenza che si va sempre di più affermando in tempi di aumento dei prezzi al consumo e dei carburanti ed offre anche la possibilità di dare priorità ai piccoli produttori, realizzare mercati che permettono l’incontro diretto tra produttore e consumatore, creare luoghi di convivialità, evitare il trasporto su lunghe distanze, recuperare il rispetto della stagionalità. D’altra parte – aggiunge - sappiamo quanto sia forte la richiesta da parte dei produttori e come in altre realtà dell’Umbria e dell’intero Paese questa sollecitazione abbia incontrato una disponibilità che sta raccogliendo buoni risultati”. “Le esperienze di ‘filiera corta’ – conclude - offrono la concreta opportunità ai produttori locali di avere un mercato per farsi conoscere e potrebbero arricchire il mercato cittadino aumentando l’attrattività di un centro storico sempre più in decadenza. Prodotti ortofrutticoli, floro-vivaistici, alimentari e artigianali provenienti dal nostro territorio potrebbero rappresentare una risposta seria alla crisi in atto e un contributo alla tutela dell’ambiente. L’avvio di tali esperienze, in accordo e collaborazione con gli operatori agricoli e con le loro associazioni di categoria, da proporre poi anche in altre zone del territorio, costituisce inoltre l’occasione di nuove prospettive di sviluppo per la nostra agricoltura che non sia fondata solo sulla coltura del tabacco”. Condividi