contratto-di-lavoro1.jpg
La Costituzione garantisce la libertà contrattuale ''e sta all'autonomia delle parti decidere come si affrontano e come si risolvono i singoli contratti''. Così Susanna Camusso, segretaria confederale della Cgil, commenta la posizione del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi espressa oggi in una intervista al Corriere della Sera. ''Sacconi dice alcune falsità e allo stesso tempo ostenta un atteggiamento ricattatorio - attacca la dirigente sindacale - Il suo mi pare un atteggiamento per un verso autoritario e per un verso anche sbagliato, perché introduce limiti nella contrattazione''. Secondo Camusso le parole di Sacconi rappresentano quindi ''una visione paleoindustriale della società in cui la distribuzione del reddito avviene in una logica che non ha alcun rapporto col lavoro, con la prestazione e con la professionalità, ma soltanto con una logica dei bisogni e della sussistenza''. L'esponente della Cgil afferma poi che ''Sacconi continua a ripercorrere lo stesso schema, quello dell'isolamento della Cgil: in questo Paese c'è una legge sulla detassazione del secondo livello che il ministro dovrebbe applicare e - conclude - dovrebbe farlo correttamente senza utilizzarla a fini ricattatori''. Camusso, infine, smentisce il ministro del welfare sull'estensione del secondo livello di contrattazione introdotto dalla riforma del modello contrattuale: ''l'accordo - spiega - presenta il limite di non estenderla, utilizzando le stesse formule del 1993''. Condividi