“Fa solo confusione confondere le vicende riferite all’accorpamento degli istituti scolastici con i tagli all’organico, in quanto questi ultimi sono stati decisi a livello governativo nazionale e non sono imputabili alla Regione, che da subito è intervenuta e continua a impegnarsi per contrastarne le drammatiche conseguenze”. È quanto sottolinea l’assessore all’Istruzione e Diritto allo studio della Regione Umbria, Maria Prodi, ribadendo la “forte preoccupazione” per la situazione del sistema scolastico umbro determinata dai provvedimenti governativi. “Per ogni preside andato in pensione e non sostituito in istituti troppo piccoli per vivere autonomamente con un dirigente scolastico in esclusiva – rileva - sono stati salvati i posti di più insegnanti. In sostanza, non serve moltiplicare i dirigenti, ma occorrono insegnanti e personale non docente, quale bidelli e tecnici”.
“Non risponde, peraltro, al vero – dice l’assessore - che la classe politica umbra possa essere ritenuta responsabile della difficile situazione creatasi a seguito dei tagli al comparto scolastico regionale e provinciale, in quanto contro le decisioni governative nazionali sui tagli all’organico tutte le Regioni, compresa l’Umbria, hanno fatto fronte comune chiedendo, a gran voce, un Tavolo di confronto”.
“Tutto questo – afferma l’assessore Prodi – dovrebbe essere da tempo noto a tutti, soprattutto agli addetti del mondo della scuola. È gratuito e pretestuoso un attacco alla classe politica umbra che ha fatto e sta facendo tutto quanto è nel proprio potere istituzionale per contrastare una cosiddetta riforma nazionale della scuola che non è condivisa. A riprova di ciò – sottolinea – è da tener conto che nelle passate settimane, è direttamente intervenuta la presidente della Giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, con una lunga lettera inviata al ministro Gelmini. Nella lettera – conclude l’assessore regionale - evidenziando le devastanti conseguenze sul territorio regionale dei provvedimenti assunti dal Governo in materia di istruzione, la Presidente ha invitato il Ministro a valutare con attenzione le questioni esposte, a ricondurre gli interventi a livelli accettabili e condividerli con la Regione per renderli sostenibili con il piano dell’offerta formativa e per garantire un corretto e qualificato funzionamento del sistema scolastico”.
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