Non usa mezzi ermini il presidente della Ciclo Sport Selci, società organizzatrice della Gran Fondo di ciclismo dell'Altra Valle del Tevere, per denunciare la sua profonda divergenza di idee con il Comitato umbro della Fci, tanto profonda da affermare in una nota stampa firmata dal presidente Enrico Ligi, che ormai "non esistono più le condizioni per tenere la manifestazione in Umbria", per cui sta "valutando la possibilità di spostare l’anno prossimo la Gran Fondo dell’Alta Valle del Tevere, che molto probabilmente si svolgerà in Toscana, a Sansepolcro".
In tal caso ad organizzarla dovrebbe essere la Ciclistica Sansepolcro con l’aiuto delle società umbre che da anni curano la manifestazione.
Le ragioni del diverbio: "Il nostro Comitato regionale - si spiega nella nots in questione - applica una tassa su ogni partecipante alla Gran Fondo e quest’anno noi dovremo pagare più di 1.200 euro, oltre ai soldi già spesi per la messa in calendario e via dicendo. E’ vero che questa tassa è prevista dalla Federazione nazionale, che lascia però ai singoli Comitati regionali la facoltà di applicarla o meno. Ma dato che gli organizzatori delle Gran Fondo del Giro del Granducato di Toscana, circuito di cui fa parte l’Alta Valle del Tevere, ci hanno confermato che loro non devono pagare questa tassa aggiuntiva, non capiamo perché questa debba essere applicata proprio qui Umbria".
L’organizzazione della Gran Fondo richiede un grosso impegno di risorse umane e soprattutto economiche- -, spiega ancora Ligi - che visto l'attuale momento di crisi è sempre più difficile reperire. Tra l’altro la Ciclo Sport Selci è coinvolta anche nell’organizzazione di altre importanti manifestazioni di mountain bike e di categorie giovanili , che contribuiscono a dare risalto al movimento ciclistico e alla FCI e quindi non si comprende "perché il Comitato umbro debba tassarci e voler guadagnare su nostro lavoro creando un notevole disagio alle casse di una piccola società come la nostra".
Una sorta di "dazio", spiega ancora Ligi, che "si aggiunge a tutta una serie di altri spiacevoli episodi accaduti tra noi e il Comitato regionale e da qui nasce la nostra decisione di tirarci da parte. Se alla fine si giungerà a ciò l’unico rammarico sarà per il territorio, che perderà un’importante vetrina promozionale, e per il Comune di San Giustino, che ci ha sempre aiutato".
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