Marco Casavecchia
Domani inizierà la quinta avventura del Grifo in Prima Divisione. Ci permettiamo alcune considerazioni, la prima riguarda l’impossibilità di seguire la squadra in trasferta, nemmeno se i tifosi fossero tutti criminali incalliti. La chiusura del settore ospiti, per opera degli organismi di controllo, si dice, si sia resa necessaria a causa delle inesistenti condizioni che possano garantire la sicurezza dei tifosi.
Congratulazioni vivissime! Nonostante tutti gli sforzi, in Italia, ancora non si riesce a garantire ai cittadini, il diritto di assistere ad un avvenimento sportivo. Accade a Varese, non in una cittadina del profondo Sud, come andrebbe fatto notare a qualcuno, che ci inonda con pistolotti moralistici sull’efficientismo del Nord e sull’organizzazione della Padania. Semplicemente non si fanno iscrivere le squadre che non hanno stadi a norma. No stadio? No “party”! Per giunta adesso si inventano la tessera del tifoso, che non si capisce a cosa possa servire (forse è una specie di certificato del casellario giudiziale tascabile?) e che, nella fattispecie, non credo avrebbe potuto risolvere i problemi della trasferta di Varese. Non bastano più nemmeno i documenti per entrare allo stadio ed i doppi controlli alle barriere. Immagino che, a momenti, sia più agevole accedere in visita ad un carcere.
La seconda considerazione riguarda l’esordio in campionato. Squadra incompleta, soprattutto in attacco e debutto non facile a Varese, neopromossa con intenzioni bellicose. Immaginiamo che dovremo portare pazienza fino al 31 agosto (chiusura del mercato, finalmente) e forse per le prime tre o quattro partite, fintantoché Marcaccio non avrà dato un assetto definitivo alla squadra e, Pagliari, al gioco, dopo che avrà scelto l’undici titolare, pescando tra le coppie di giocatori messi a disposizione del tecnico in ogni ruolo.
Buon Grifo a tutti.
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