PERUGIA - Il consigliere regionale Armando Fronduti (FI-Pdl) si dichiara fermamente contrario alla ipotesi di legge elettorale per rinnovare il Consiglio regionale nella primavera 2010, annunciata dal collega Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l’Umbria-Pdl) e riassumibile in tre numeri: non più di 30 consiglieri; sbarramento al 3 per cento per i partiti più piccoli; premio di maggioranza del 60 per chi dovrà governare. Dopo aver evidenziato che Lignani Marchesani “parla a titolo personale” Fronduti precisa che l’ipotesi del collega , “non è mai stata discussa in sede politica, di gruppo o di partito, pur avendo io stesso chiesto più volte un incontro per ricercare una posizione condivisa e strategicamente forte, lontana da qualsiasi forma di compromesso o inciucio con la maggioranza”. Fronduti che giudica, “irricevibili, oltreché offensive per una vera democrazia partecipata”, anche le proposte messe in campo dal Pd, ricorda anche che “nell’ultimo incontro che il Pdl ha dedicato al tema della legge elettorale, nel febbraio 2009, concordammo una proposta di sbarramento non inferiore al 4 per cento, senza i due capolista per Perugia e Terni e con un premio di maggioranza inferiore al 60 per cento: perché solo così sarebbe stato possibile garantire all’opposizione 12 consiglieri su 30”. A proposito del numero dei consiglieri, 30 o 36, lo stesso Fronduti invita a riflettere sul fatto che sia Luciano Rossi che Pietro Laffranco, rispettivamente coordinatore regionale e vice del Pdl, nella precedente legislatura votarono lo Statuto regionale a 36 consiglieri. “Osservo - aggiunge il consigliere - che rispetto ad allora non ci sono novità significative, tali da dover ridurre quel numero a 30”. “Personalmente - conclude l’ingegner Fronduti - non solo io, ma anche altri tra i nuovi consiglieri del Pdl, siamo pronti a sottoscrivere un referendum popolare (per lo Statuto bastano sei firme, ndr) per bloccare l’attuale proposta della maggioranza”. Condividi