Rifondazione comunista di Perugia sostiene che con l’inizio del nuovo anno scolastico siano necessarie ed urgenti, anche nella nostra regione, iniziative e mobilitazioni per difendere l’istruzione pubblica e l’occupazione. Infatti, in Umbria, 571 insegnanti e 221 lavoratori amministrativi e tecnico ausiliari perderanno il posto di lavoro a causa dei tagli previsti dal governo. Pesantissime le ricadute sul fronte della riduzione del numero delle classi, sulla cancellazione di alcuni indirizzi di studio, sulle attività di integrazione dei bambini con handicap, sul tempo pieno fortemente ridimensionato. Inoltre, l’Università degli Studi di Perugia, ateneo considerato “vizioso” dalla Gelmini, perderà consistenti risorse ministeriali con un conseguente scadimento dell’offerta. Questi sono, dunque, i risultati concreti dai tagli voluti dal Ministro Gelmini e pretesi dai secessionisti del Nord: licenziamenti, fine di un sistema nazionale d'istruzione, messa in discussione del diritto all'apprendimento di qualità per tutti. Di fronte a questa situazione, pensiamo che tutte le istituzioni locali debbano opporsi in ogni modo possibile. Rifondazione comunista lo ha fatto e lo farà in ogni sede istituzionale e in tutte quelle mobilitazioni pronte a difendere l'occupazione, il sistema d'istruzione pubblico e i valori fondamentali della nostra carta costituzionale. Enrico Flamini Segretario Provinciale Prc Perugia Condividi